Assemblea diocesana delle Confraternite, a Squillace. Nella sala rossa del Seminario si sono riuniti i rappresentanti delle 38 Confraternite operanti nell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace insieme all’arcivescovo monsignor Claudio Maniago. Il presule ha avuto parole di apprezzamento nei confronti delle Confraternite.
«Mi fa bene incontrarvi – ha detto – perché siete parte importante dell’arcidiocesi; mi sta a cuore la vita delle Confraternite». Esse sono associazioni pubbliche di fedeli della Chiesa cattolica che hanno come scopo peculiare e caratterizzante l’incremento del culto pubblico, l’esercizio di opere di carità, di penitenza, di catechesi non disgiunta dalla cultura.
Il presule ha “consegnato” a priori e confratelli tre parole, proposte da mettere in pratica nelle varie attività: essere custodi di una storia fatta di ricchezze, camminare insieme e vivere tra fratelli.
Mons. Maniago ha poi insediato il nuovo consiglio direttivo dell’Unione diocesana delle Confraternite che è composto da Antonio Andreani, presidente, Maria Stefania Fera, vicepresidente, Maria Teresa Galati, segretaria, Tommaso Esposito, tesoriere, e dai consiglieri Santo Brancati, Salvatore Mamone e Daniela Garofalo. Il delegato arcivescovile e delegato regionale delle Confraternite don Vincenzo Schiavello, in apertura, dopo aver fatto riferimento al pensiero del Papa, ha invitato tutti a «guardarsi dentro per vivere oggi il nostro essere confraternita».
Il vicepresidente uscente del consiglio direttivo dell’Unione diocesana Mario Cristiano ha relazionato sulle attività svolte ed ha esortato a riscoprire la parrocchia, intraprendendo un cammino di rinnovamento, prendendosi cura degli altri, portando il Vangelo a tutti e vivendo una fede che si fa azione. La relazione finanziaria è stata svolta dal tesoriere uscente Michele Trapasso, il quale si è voluto soffermare anche sul rapporto con i padri spirituali.
«Nelle 38 Confraternite della nostra diocesi – ha affermato – operano 22 assistenti spirituali, con cui ci dobbiamo confrontare con serenità. Trenta comunità su 38 sono a devozione mariana, per cui dobbiamo diventare anche cultori del Rosario: il priore deve far recitare spesso il Rosario». L’evento si è concluso con la concelebrazione della santa messa nella basilica cattedrale di Squillace presieduta da mons. Maniago.
«Mi fa bene incontrarvi – ha detto – perché siete parte importante dell’arcidiocesi; mi sta a cuore la vita delle Confraternite». Esse sono associazioni pubbliche di fedeli della Chiesa cattolica che hanno come scopo peculiare e caratterizzante l’incremento del culto pubblico, l’esercizio di opere di carità, di penitenza, di catechesi non disgiunta dalla cultura.
Il presule ha “consegnato” a priori e confratelli tre parole, proposte da mettere in pratica nelle varie attività: essere custodi di una storia fatta di ricchezze, camminare insieme e vivere tra fratelli.
Mons. Maniago ha poi insediato il nuovo consiglio direttivo dell’Unione diocesana delle Confraternite che è composto da Antonio Andreani, presidente, Maria Stefania Fera, vicepresidente, Maria Teresa Galati, segretaria, Tommaso Esposito, tesoriere, e dai consiglieri Santo Brancati, Salvatore Mamone e Daniela Garofalo. Il delegato arcivescovile e delegato regionale delle Confraternite don Vincenzo Schiavello, in apertura, dopo aver fatto riferimento al pensiero del Papa, ha invitato tutti a «guardarsi dentro per vivere oggi il nostro essere confraternita».
Il vicepresidente uscente del consiglio direttivo dell’Unione diocesana Mario Cristiano ha relazionato sulle attività svolte ed ha esortato a riscoprire la parrocchia, intraprendendo un cammino di rinnovamento, prendendosi cura degli altri, portando il Vangelo a tutti e vivendo una fede che si fa azione. La relazione finanziaria è stata svolta dal tesoriere uscente Michele Trapasso, il quale si è voluto soffermare anche sul rapporto con i padri spirituali.
«Nelle 38 Confraternite della nostra diocesi – ha affermato – operano 22 assistenti spirituali, con cui ci dobbiamo confrontare con serenità. Trenta comunità su 38 sono a devozione mariana, per cui dobbiamo diventare anche cultori del Rosario: il priore deve far recitare spesso il Rosario». L’evento si è concluso con la concelebrazione della santa messa nella basilica cattedrale di Squillace presieduta da mons. Maniago.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 7 nov 2023