Ieri niente lezioni alla scuola primaria di Squillace centro per l’esecuzione disposta dal Comune di lavori di urgenza per la messa in sicurezza della facciata dell’immobile che ospita le aule. Una decisione che ha fatto andare su tutte le furie i genitori degli alunni per la tempistica degli interventi a distanza di soli due giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, con i bambini costretti a osservare uno stop alle lezioni per lavori che avrebbero potuto essere eseguiti in estate. E sulla vicenda interviene anche il gruppo di opposizione del consiglio comunale “Tuttinsieme per Squillace”.
«Ma cosa deve succedere ancora – scrivono i due consiglieri di minoranza Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea – perché questo sindaco e questa amministrazione comunale si accorgano che tutto sta andando a pezzi? Scomparsa la politica della promozione turistica e dei beni culturali; mortificata l’attività dei nostri artigiani e commercianti; la rete idrica, è il caso di dire, fa acqua da tutte le parti e nessuno se ne cura, malgrado la carenza generale del prezioso liquido, ora anche la scuola».
Secondo quanto reso dai due consiglieri, «nel passato anno scolastico avevamo chiesto che si mettessero in sicurezza tutte le scuole squillacesi, ma purtroppo anche su questo siamo rimasti inascoltati». Ma per Mesoraca e Zofrea, vi sono altre problematiche scolastiche non risolte.
«Si è aperto, probabilmente con grande superficialità, l’anno scolastico come se tutto fosse a posto – sottolineano – ma il servizio scuolabus funziona a metà perché, come al solito, solo il primo giorno di scuola si sono accorti che ad uno degli autobus andava fatta la revisione meccanica; le aule sono state riconsegnate a docenti e scolari nelle stesse condizioni in cui le hanno lasciate alla chiusura.
Ed ecco che, dopo appena tre giorni frettolosamente il sindaco ha dovuto chiudere la scuola primaria del centro storico a seguito della caduta di un cornicione. Un fatto gravissimo, se solo si pensa che ciò avrebbe potuto causare seri danni alle persone».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud, 18 set 2022