L’amore profondo, quello che scaturisce da una relazione di cura, di impegno e corresponsabilità nei confronti dell’altro. Dopo i concetti espressi nella celebrazione in cattedrale a Squillace, l’arcivescovo metropolita monsignor Claudio Maniago li ha voluti mettere in pratica condividendo la sua Pasqua con i minori ospiti delle comunità di Fondazione Città Solidale.
Con la sua presenza nella struttura di Squillace Lido, dove ha partecipato al pranzo pasquale, insieme a un messaggio di rinascita e a un auspicio di nuova vita, quella che ogni giovane ospite a fatica sta cercando di ricostruire.
Una presenza che ha portato fermento e gioia già da tempo all’interno delle case gestite da Città Solidale, la fondazione guidata da padre Piero Puglisi. Impegnarsi ad accogliere il vescovo: è stata questa la fiamma che ha alimentato per giorni la gioia di sedere alla mensa con lui che amorevolmente ha voluto rendere ancora più festosa questa Pasqua, rendendo la sua presenza testimonianza di quella reale e profonda carità cristiana, quell’amore per l’uomo per cui Gesù Cristo è morto ed è risorto.
È proprio la gioia della Resurrezione che monsignor Maniago ha donato ai ragazzi e alle ragazze delle comunità di Città Solidale, un messaggio di vita nuova, di opportunità, di valore della nostra umanità solo alla luce di Cristo, quel Dio che è fedele e che non ci abbandona mai. Il presule ha anche invitato i giovani, illuminati dalla luce del risorto, ad essere protagonisti del proprio futuro, a spostare le macerie delle loro vite e a riprendere il cammino.
I ragazzi e gli operatori, insieme a padre Piero Puglisi, hanno ricambiato la presenza paterna coinvolgendo l’arcivescovo in un clima di vera festa e di familiarità, ringraziandolo ancora una volta per l’attenzione riservata alle persone fragili e perché contribuisce con le sue azioni alla costruzione della Città Solidale.
Salvatore Taverniti, Gazzetta del Sud, 11 aprile 2023