Oggi (sabato) e domani si svolge la 23.ma edizione delle “Giornate Fai di Primavera”, una grande festa popolare per milioni di italiani. Anche quest’anno il Fai (Fondo ambiente italiano) propone in tutta Italia curiosità e itinerari culturali: aree archeologiche, percorsi naturalistici, borghi, giardini, chiese, musei, che, per due giorni, sono a disposizione di tutti i cittadini che desiderano visitarli. Un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico italiano.
Centinaia di siti particolari, spesso inaccessibili, che eccezionalmente sono a disposizione del pubblico per festeggiare le “Giornate Fai”, vengono aperti in tutte le regioni italiane.
L’evento interessa anche l’archivio storico diocesano di Squillace, che custodisce atti di straordinaria bellezza e di grande valenza storica, relativi a tutti i comuni della diocesi di Squillace, che comprendeva anche diversi centri della provincia di Reggio Calabria.
Interessanti le trecento pergamene originali, datate tra il 1345 e il 1718, che costituiscono importantissime fonti documentarie anche dal punto di vista paleografico e diplomatico.
Si trovano anche manoscritti e stampe originali, registri parrocchiali di Squillace che vanno dal 1500 fino ai giorni nostri, registri delle Bolle vescovili di Squillace, da mons. Della Corgnia (1636) a mons. Antonio Cantisani, visite pastorali, platee di beni, confraternite e monasteri.
Per le “Giornate Fai”, i documenti più rappresentativi vengono fatti visionare nella sede di Catanzaro dell’archivio diocesano. Anche il borgo medievale di Squillace, con tutti i suoi monumenti storici, viene segnalato tra i luoghi consigliati dal Fai.
Ad Amaroni, invece, l’adesione del Comune alle “Giornate del Fai di Primavera” è stata richiesta dall’ex sindaco Rocco Devito per consentire la visita dei beni artistici presenti, dalle caratteristiche icone, alla zona di “San Luca”, la “Fontana Vecchia”, l’area pic-nic di località “Serra”, gli affreschi di Carmelo Zimatore e Diego Grillo, i frantoi, le aziende apistiche che producono il miele amaronese e le botteghe in cui si lavora la cera d’api.
Salvatore Taverniti