Nell’ambito delle iniziative per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, anche la comunità di Squillace Lido ha vissuto un momento significativo. Nella parrocchia di S. Nicola Vescovo è stata accolta la teca del santo, contenente un “un osso della mano destra”, la mano con la quale don Bosco benediceva la gente, scriveva i suoi insegnamenti e abbracciava i suoi ragazzi.
A Squillace la sacra reliquia ha sostato dal 23 al 26 gennaio.
Don Simone Lavecchia, sacerdote dell’Istituto Salesiano di Soverato, ha aiutato i fedeli a conoscere il carisma di don Bosco. Ha pregato con i giovani davanti alla reliquia del santo, presentandolo come «padre, maestro e amico, che ancora oggi, a distanza di due secoli, continua ad essere accanto ai giovani, con un amore fatto di gesti concreti ed appropriati, capace di scrutare il cuore, di riconoscere i bisogni più urgenti e di intuire quelli più nascosti».
Incontri si sono svolti anche con i bambini e i ragazzi del catechismo, a cui don Simone ha raccontato, con un linguaggio semplice, tanti episodi della vita di don Bosco. Con gli educatori, don Simone ha illustrato il sistema educativo di questo straordinario sacerdote.
La presenza della reliquia del santo ha offerto a tanti anche la possibilità di sostare piacevolmente in preghiera in chiesa, per momenti di riflessione personale e comune. Lunedì scorso, il parroco di Squillace Lido, padre Piero, ha offerto la possibilità di un momento di preghiera e un incontro di riflessione anche agli operatori sociali della Fondazione “Città Solidale onlus”.
Poco più di 50 tra assistenti sociali, educatori professionali, psicologi, pedagogisti, sociologi, mediatori culturali che hanno potuto approfondire il metodo educativo salesiano ed il carisma di don Bosco.
Salvatore Taverniti