«Fa pensare molto che su alcuni media stamane si è detto: adesso parliamo del protagonista di questo giorno, Babbo Natale». Lo ha affermato l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Claudio Maniago nell’omelia durante la santa messa da lui presieduta nella basilica cattedrale di Squillace, il giorno di Natale.
Maniago, presenti anche il vicario episcopale per la cura delle Confraternite mons. Raffaele Facciolo, mons. Giuseppe Megna, il parroco don Enzo Iezzi e il viceparroco padre Modeste Djafanony, ha aggiunto che «il protagonista di oggi, invece, è Gesù». «San Francesco – ha proseguito – per esempio aveva presente questo quando si è inventato il presepe. Il vero protagonista è Gesù Cristo, nato più di 2000 anni fa: una storia che ha cambiato la storia.
Dio si è fatto carne, con una concretezza che non cede agli aspetti favolistici. È questo un mistero della nostra fede che si appoggia sui fatti, su un Dio che entra nella storia. Il Dio che Gesù ci ha rivelato. Il presepe diventa memoria, dal presepe scaturisce il messaggio che ci cambia la vita: la nascita di un bambino e di qualcosa di nuovo dentro di noi». Monsignor Maniago ha poi affermato che occorre trasmettere ai bambini, ai ragazzi questo concetto, il significato vero del presepe. Il presule ha anche preso posizione contro oroscopi e maghi.
«Ci sono tanti cristiani – ha puntualizzato – che credono agli astri e alle carte. Crediamo in alcune persone più di quanto si possa credere in un Dio». Concludendo ha sottolineato che «la parola di Dio è sostegno, perdono, cura, amore, speranza; una speranza che non è astrarsi dalle difficoltà della vita, ma al contrario affrontarle con uno spirito nuovo.
Il Natale è novità e bisogna che porti davvero un po’ di novità nella nostra vita: se noi l’accogliamo sarà novità e potremo parlare di speranza». La messa della notte di Natale, sempre in cattedrale, a Squillace, è stata celebrata dal parroco don Enzo, con padre Modeste e mons. Megna.
Salvatore Taverniti