«E’ importante l’esempio che viene dalla scuola, la quale ha dichiarato guerra alla mafia».
Lo ha affermato Arturo Bova, presidente della commissione regionale antindrangheta, concludendo il dibattito su “La legalità mette radici”, organizzato dall’istituto comprensivo di Squillace, nel giorno del 25. anniversario della strage di Capaci e al termine di un percorso affrontato dagli alunni durante l’anno scolastico. Bova si è soffermato sulla figura del giudice Falcone, della moglie e degli agenti della scorta, morti il 23 maggio 1992.
Ha poi evidenziato che «esiste una Calabria sana che non si vede e che si oppone alle mafie». La dirigente scolastica Grazia Parentela ha affermato che, grazie ai progetti avviati dal Miur, in collaborazione con magistrati, Anac e commissione antimafia, nelle scuole è stato creato un clima di benessere e di prevenzione.
«Occorre – ha aggiunto – creare una rete di forze positive sul territorio». Il sindaco di Squillace Pasquale Muccari ha ricordato anche il giudice Antonino Scopelliti, «squillacese di adozione».
«La scuola – ha poi sottolineato – sperimenta la solidarietà e propone le regole della civile convivenza: è il terreno più fertile per piantare il seme della legalità».
«Da parte nostra – ha poi detto il sindaco di Vallefiorita Salvatore Megna – occorre dare l’esempio con la buona amministrazione. Ai bambini dico: fate sempre la scelta giusta scegliendo la strada della legalità».
Che sia già «una forza mettere insieme intorno ad una tavolo sindaci e rappresentanti di istituzioni» lo ha rimarcato il primo cittadino di Amaroni Gino Ruggiero, il quale ha esortato tutti al rispetto delle regole anche nelle piccole cose. Nell’atrio della scuola è stata allestita una mostra degli elaborati su cittadinanza e costituzione, realizzati dagli alunni dell’istituto che comprende i plessi di Squillace centro, Squillace Lido, Amaroni, Stalettì e Vallefiorita. L’introduzione musicale ha voluto sottolineare come la formazione di cittadini consapevoli e attivi si costruisce a partire dall’accettazione e dalla valorizzazione delle diversità.
Poi la proiezione di video, con i quali i ragazzi hanno voluto esprimere il loro sdegno in seguito ai gravi episodi criminosi che si sono verificati negli ultimi tempi sul territorio di Squillace.
Salvatore Taverniti