Ricorso davanti al Tar della Calabria per la condanna al risarcimento dei presunti danni subiti. Lo ha proposto la ditta Mauro Agostino, con sede legale a Borgia, contro il Comune di Squillace, a causa dell’asserita illegittima determinazione dello stesso ente relativa alla diffida a proseguire nell’attività di costruzione di quattro torri eoliche.
La ditta, operante nel settore degli impianti alimentati da fonti rinnovabile di origine eolica, rappresentata e difesa dall’avvocato Francesco Izzo, ha quantificato i danni subiti in due milioni 378 mila euro. La vicenda ha origine nel dicembre 2016 quando la Mauro Agostino presentò al Comune, seguendo la procedura semplificata, quattro segnalazioni di inizio attività per ciascun aerogeneratore da installare sul territorio squillacese. Nei trenta giorni successivi alla presentazione della segnalazione, il Comune non diede riscontro dell’assenza delle condizioni o degli atti di assenso di competenza di altri enti previsti dalla legge, sicché la ditta provvide all’acquisto degli aerogeneratori e alla loro posa in opera.
Un mese dopo il Comune diffidò l’impresa dall’iniziare i lavori ritenendo che la procedura semplificata fosse inapplicabile e che fosse necessaria anche la presentazione di una domanda unica per i quattro impianti. La ditta poi propose contro tale diffida ricorso al Tar per la Calabria, che ne sospese l’efficacia. Contro la sentenza del Tar seguì l’appello del Comune al Consiglio di Stato, che decise di rigettarlo.
Come una doccia fredda, dunque, giunge ora la richiesta del risarcimento dei danni da parte della ditta Mauro che chiede precisamente 2.378.187 euro, proponendo un nuovo ricorso al Tar Calabria. Come primo atto, la Giunta comunale, nella seduta del 22 maggio scorso, ha dato mandato al responsabile dell’ufficio “Contenzioso” affinché provveda alla costituzione del Comune di Squillace nel giudizio instaurato dalla ditta, al fine di far valere le proprie ragioni.
È chiaro che la vertenza potrebbe avere un rilevante impatto anche sulla campagna elettorale in corso a Squillace dove l’8 e il 9 giugno si voterà per il rinnovo del Consiglio comunale. La preoccupazione riguarda naturalmente le possibili conseguenze economico-finanziarie in caso di soccombenza del Comune nella controversia in atto.
La ditta, operante nel settore degli impianti alimentati da fonti rinnovabile di origine eolica, rappresentata e difesa dall’avvocato Francesco Izzo, ha quantificato i danni subiti in due milioni 378 mila euro. La vicenda ha origine nel dicembre 2016 quando la Mauro Agostino presentò al Comune, seguendo la procedura semplificata, quattro segnalazioni di inizio attività per ciascun aerogeneratore da installare sul territorio squillacese. Nei trenta giorni successivi alla presentazione della segnalazione, il Comune non diede riscontro dell’assenza delle condizioni o degli atti di assenso di competenza di altri enti previsti dalla legge, sicché la ditta provvide all’acquisto degli aerogeneratori e alla loro posa in opera.
Un mese dopo il Comune diffidò l’impresa dall’iniziare i lavori ritenendo che la procedura semplificata fosse inapplicabile e che fosse necessaria anche la presentazione di una domanda unica per i quattro impianti. La ditta poi propose contro tale diffida ricorso al Tar per la Calabria, che ne sospese l’efficacia. Contro la sentenza del Tar seguì l’appello del Comune al Consiglio di Stato, che decise di rigettarlo.
Come una doccia fredda, dunque, giunge ora la richiesta del risarcimento dei danni da parte della ditta Mauro che chiede precisamente 2.378.187 euro, proponendo un nuovo ricorso al Tar Calabria. Come primo atto, la Giunta comunale, nella seduta del 22 maggio scorso, ha dato mandato al responsabile dell’ufficio “Contenzioso” affinché provveda alla costituzione del Comune di Squillace nel giudizio instaurato dalla ditta, al fine di far valere le proprie ragioni.
È chiaro che la vertenza potrebbe avere un rilevante impatto anche sulla campagna elettorale in corso a Squillace dove l’8 e il 9 giugno si voterà per il rinnovo del Consiglio comunale. La preoccupazione riguarda naturalmente le possibili conseguenze economico-finanziarie in caso di soccombenza del Comune nella controversia in atto.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 29 maggio 2024