La crisi che si registra nel comune di Squillace nel settore commerciale non sfugge a nessuno. Molti sono gli esercizi chiusi nel tempo, risulta ridotta negli ultimi anni la produttività e soprattutto aumenta la comprensibile delusione anche in chi, prevalentemente giovani, non riesce a dare maggiore impulso alle proprie iniziative per via della pressione fiscale. Allora arriva la proposta dei consiglieri di opposizione Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, del gruppo “Tuttinsieme per Squillace”, che avrebbero individuato qualche via per uscire da questo momento di incertezza generale, da parte dei commercianti e degli artigiani in attività e, comunque, di coloro che vorrebbero avviare un’attività nel territorio squillacese.
A tal proposito i due hanno inviato una lettera al sindaco Pasquale Muccari, con l’auspicio che possa assumere le decisioni conseguenti. «Come più volte ribadito, in uno spirito di massima collaborazione – si legge nella missiva – ci piace sottoporre alla sua attenzione la possibilità che anche il nostro consiglio comunale, così come tanti altri nel resto d’Italia, possa dare corso all’applicazione dell’art. 30-ter del decreto legge n. 34 del 30 aprile 2019, che attiene alle “agevolazioni finanziarie per la promozione dell’economia locale mediante la riapertura e l’ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi”». Mesoraca e Zofrea spiegano che si tratta di un’iniziativa che, senza gravare sulle casse comunali, darebbe un grande contributo all’iniziativa privata e potrebbe avviare un nuovo percorso di valorizzazione delle migliori tradizioni artigianali locali, incentivando allo stesso tempo sul territorio anche nuove iniziative commerciali. «Sarebbe cosa buona – scrivono i consiglieri – se il sindaco, una volta valutata la nostra proposta e la legge di riferimento, già nel prossimo bilancio, inserisse il previsto fondo per l’agevolazione delle iniziative che si andranno a definire.
In questa direzione, sarebbe opportuno che il consiglio approvasse, in tempi rapidi, un apposito regolamento». Con l’applicazione dell’articolo previsto nel cosiddetto “Decreto crescita, in pratica, si potrà dare una boccata d’ossigeno ai piccoli commercianti e agli artigiani. La misura consiste nell’erogazione di un contributo per l’anno nel quale avviene la riapertura o l’ampliamento degli esercizi individuati dalla norma e per i tre anni successivi.
L’amministrazione comunale può determinare la misura del contributo concedibile in base a precisi criteri che saranno stabiliti nell’apposito regolamento. Le attività ammesse a beneficiare delle agevolazioni per la promozione dell’economia locale, tramite la riapertura di esercizi chiusi e l’ampliamento delle attività esistenti, possono, ad esempio, appartenere al settore dell’artigianato, turismo, commercio al dettaglio (i negozi di vicinato e le medie strutture di vendita), ma anche al settore della fornitura di servizi destinati alla tutela ambientale, alla fruizione di beni culturali e al tempo libero.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)