Nonostante l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale del progetto per la realizzazione del complesso parrocchiale e della chiesa di Squillace Lido, è molto vivo e serrato il dibattito sull’argomento tra maggioranza e opposizione. Oggi giunge la precisazione della compagine amministrativa, guidata dal sindaco Pasquale Muccari.
«L’amministrazione – si afferma – non è mai stata contro la chiesa o contro il parroco padre Piero Puglisi o il vescovo Bertolone o la Cei. Basti ricordare che nel 2016 la stessa amministrazione Muccari aveva approvato all’unanimità l’ampliamento della chiesa di San Nicola Vescovo».
Per la maggioranza “CivitaSquillace”, l’esitazione e la perplessità che hanno animato l’amministrazione rispetto al nuovo progetto di costruzione della chiesa sono derivate da due considerazioni: il consiglio comunale non è stato interpellato prima e il progetto originario avrebbe avuto un impatto ambientale ed edilizio eccessivo in un sito già caratterizzato da un’alta densità urbanistica.
«Alcuni faciloni – proseguono i consiglieri di maggioranza- si sono strumentalmente schierati a favore del progetto senza valutare attentamente tutte le possibili conseguenze. Il sindaco e i suoi consiglieri, invece, sono stati gli unici a premurarsi di valutare la situazione nel suo complesso ravvisando ostacoli insuperabili nei limiti posti dalla disciplina vigente e, in particolare, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza oltre che di quelle concernenti i parcheggi, le altezze e le distanze».
Quindi, l’accusa: i gruppi di opposizione non capiscono nulla di amministrazione locale e sono privi di lungimiranza politica e di pianificazione. «Si è tentato – prosegue “CivitaSquillace” – di individuare un’area alternativa dove localizzare il nuovo edificio di culto cattolico a Squillace Lido nell’ambito della lottizzazione a monte della ex statale 106: una nuova area di ampliamento dove sorgeranno nuovi quartieri senza soluzione di continuità con l’attuale centro abitato.
Ma l’incertezza dei tempi e il rischio di perdita del finanziamento hanno portato padre Puglisi, il vescovo e la Cei a mettere da parte tale soluzione. L’amministrazione Muccari e i committenti hanno concertato, quindi, una riduzione del volume e della superficie del progetto mantenendo come luogo di costruzione della nuova chiesa quello attuale. Lo spirito di conciliazione ha portato l’amministrazione a non essere rigorosa anche di fronte a tale opzione, valutando con elasticità il nuovo progetto».
Secondo gli amministratori, la speculazione edilizia che ha caratterizzato alcune aree della nostra città, specie nella frazione marina, non può essere la giustificazione per perseverare e ripetere i medesimi sbagli.
«Oggi – concludono – è il tempo della conciliazione e a vincere sono stati il dialogo e la concertazione».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)