Evento all’insegna dell’ecumenismo ieri nella basilica cattedrale di Squillace. L’edificio sacro ha infatti ospitato la celebrazione dei Vespri solenni in onore di Sant’Agazio, che è sì patrono della città e della diocesi, ma è anche un santo importante per i cristiani d’Oriente.
Guidata da alcuni sacerdoti, una nutrita rappresentanza della comunità ortodossa calabrese ha partecipato al suggestivo rito della liturgia. Modalità e gesti simbolici che appartengono ad una religiosità ed una devozione che affonda le sue radici nella storia anche di questa terra, un tempo lembo occidentale dell’Impero romano d’Oriente e della Chiesa di Costantinopoli. Nelle volte della basilica cattedrale sono risuonate preghiere e riti intrisi della stessa spiritualità che veniva vissuta circa mille anni fa con i sacerdoti di rito greco-bizantino. Nella diocesi di Squillace, infatti, oltre mille anni fa si celebrava la messa con il rito greco che fu quello in uso dal 726 fino al 1096, anno in cui tornò al rito latino per volontà dei Normanni conquistatrori.
L’omaggio greco-bizantino a Sant’Agazio è stato tante volte espresso nei secoli e anche il 7 maggio 1989, voluto dal vescovo dell’epoca monsignor Antonio Cantisani e dal decano monsignor Raffaele Facciolo, con il pontificale dell’Eparca di Lungro monsignor Ercole Lupinacci, sempre nella basilica cattedrale di Squillace. Ieri i Vespri, celebrati con il rito ortodosso, sono stati presieduti da padre Ivan Dobroțchi, della parrocchia di Catanzaro-Crotone, dal padre protosincello Iustin Avate, abate del monastero di San Giovanni Theristis di Bivongi, e da padre Constantin, parroco ortodosso della parrocchia romena “Sant’Anna” di Lamezia Terme, coadiuvati da alcuni monaci del monastero di Bivongi.
Al solenne rito erano presenti anche un nutrito numero di fedeli romeni e ucraini di fede ortodossa, oltre a fedeli cattolici del luogo. L’evento è stato reso possibile grazie ad Enzo Caristo, squillacese, professionista nel settore delle belle arti. Padre Ivan è il parroco della chiesa ortodossa romena di Crotone dedicata proprio a Sant’Acacio o Agazio Martire.
La diocesi ortodossa romena d’Italia comprende 181 parrocchie, fra cui quella di Crotone, e sotto la sua giurisdizione vi sono sei monasteri, fra cui quello greco-ortodosso di San Giovanni Theristis di Bivongi.
È la seconda volta, dopo lo scorso anno, che la chiesa ortodossa, che pure venera il santo patrono Agazio, ne celebra i Vespri nella basilica squillacese. Subito dopo quelli celebrati con il rito ortodosso, si sono svolti, presieduti dal vicario generale don Salvino Cognetti, con il parroco don Enzo Iezzi, i Vespri solenni e la santa messa della vigilia della festa in onore del patrono Sant’Agazio che si celebra oggi. Durante il rito della vigilia è stato ricordato anche il 225. anniversario della dedicazione della basilica concattedrale di Squillace avvenuta nel 1798.
Salvatore Taverniti, Gazzetta del Sud 7 maggio 2023