È stata restaurata e riaperta al culto la chiesetta della Madonna della Catena, a Squillace. Il piccolo edificio sacro, situato sul rettilineo della strada provinciale che conduce alla statale 106 ionica, è stato donato alla parrocchia di Squillace Lido dalla famiglia Corasaniti-Ranieri proprietaria anche della statua della Madonna anch’essa donata e restaurata già lo scorso anno.
14Secondo quanto reso dal parroco padre Piero Puglisi nel corso della celebrazione di riapertura al culto, la chiesetta è stata ripristinata grazie ai tanti fedeli che si sono prodigati a dare una mano di aiuto sia a livello di volontariato che a livello economico. In particolare, i lavori di ristrutturazione hanno interessato la tinteggiatura delle pareti, il rifacimento degli infissi, la lucidatura del vecchio pavimento in marmo, l’impianto d’illuminazione, il restauro del portone e la lucidatura di vecchi candelabri.
La chiesetta sarà punto di riferimento anche per incontri parrocchiali; per questo sarà definito un calendario con date e orari degli appuntamenti e delle funzioni religiose. La tradizione orale tramanda che nei secoli passati esisteva a Squillace il culto per la Madonna della Catena legato al periodo in cui la città e i paesi limitrofi del golfo erano devastati dai Saraceni e dalle incursioni turchesche, al punto che il toponimo “Catena”, che denomina il vasto fondo alla marina, sia derivato proprio da questi antichi e dolorosi avvenimenti.
Il culto si esprimeva nella raffigurazione di uno schiavo incatenato ai piedi della Vergine, atto ad implorare lo scioglimento delle catene, simbolo della piaga della schiavitù che colpiva sia i cristiani quanto i musulmani, immagine peraltro riprodotta dalla statua che si venera a Squillace Lido e che è stata realizza dagli scultori statuari di Lecce.
Il culto poi venne ripreso nel 1929, in seguito alla più intensa e moderna valorizzazione agricola del vasto fondo della “Catena”, operata dal nuovo proprietario barone Benedetto Marincola che lo aveva ereditato da antiche famiglie squillacesi. Sorse in seguito la prima scuola rurale “La Catena”, nelle cui vicinanze il barone fece costruire una cappella-oratorio per assicurare l’assistenza religiosa alle famiglie della zona e dei molti viandanti e, appunto, per la riproposizione del culto per la Madonna della Catena in quelle contrade. La piccola chiesa venne benedetta e inaugurata dal vescovo dell’epoca monsignor Giovanni Fiorentini.
14Secondo quanto reso dal parroco padre Piero Puglisi nel corso della celebrazione di riapertura al culto, la chiesetta è stata ripristinata grazie ai tanti fedeli che si sono prodigati a dare una mano di aiuto sia a livello di volontariato che a livello economico. In particolare, i lavori di ristrutturazione hanno interessato la tinteggiatura delle pareti, il rifacimento degli infissi, la lucidatura del vecchio pavimento in marmo, l’impianto d’illuminazione, il restauro del portone e la lucidatura di vecchi candelabri.
La chiesetta sarà punto di riferimento anche per incontri parrocchiali; per questo sarà definito un calendario con date e orari degli appuntamenti e delle funzioni religiose. La tradizione orale tramanda che nei secoli passati esisteva a Squillace il culto per la Madonna della Catena legato al periodo in cui la città e i paesi limitrofi del golfo erano devastati dai Saraceni e dalle incursioni turchesche, al punto che il toponimo “Catena”, che denomina il vasto fondo alla marina, sia derivato proprio da questi antichi e dolorosi avvenimenti.
Il culto si esprimeva nella raffigurazione di uno schiavo incatenato ai piedi della Vergine, atto ad implorare lo scioglimento delle catene, simbolo della piaga della schiavitù che colpiva sia i cristiani quanto i musulmani, immagine peraltro riprodotta dalla statua che si venera a Squillace Lido e che è stata realizza dagli scultori statuari di Lecce.
Il culto poi venne ripreso nel 1929, in seguito alla più intensa e moderna valorizzazione agricola del vasto fondo della “Catena”, operata dal nuovo proprietario barone Benedetto Marincola che lo aveva ereditato da antiche famiglie squillacesi. Sorse in seguito la prima scuola rurale “La Catena”, nelle cui vicinanze il barone fece costruire una cappella-oratorio per assicurare l’assistenza religiosa alle famiglie della zona e dei molti viandanti e, appunto, per la riproposizione del culto per la Madonna della Catena in quelle contrade. La piccola chiesa venne benedetta e inaugurata dal vescovo dell’epoca monsignor Giovanni Fiorentini.
Salvatore Taverniti, Gazzetta del Sud 14 maggio 2023