È stato istituito formalmente a Squillace il “Centro studi e ricerche sulla prima Italia”. Lo rende noto l’assessore comunale al turismo Franco Caccia, sulla cui proposta la giunta comunale ha prodotto la delibera di istituzione dell’organismo che avrà come presidente onorario il professore Armin Wolf, docente all’Università tedesca di Heilderberg e autore di vari libri sulla Calabria, che per alcuni mesi dell’anno risiede nella sua abitazione situata nei pressi del castello squillacese. Il ruolo di direttore scientifico sarà ricoperto dal professore Salvatore Mongiardo, filosofo, scolarca della “Nuova scuola pitagorica” e autore di diverse pubblicazioni sulla storia del comprensorio, oltre ad essere apprezzato manager del settore turistico. A
ltra figura di riferimento per le iniziative del Centro studi è il presidente dell’Università delle generazioni, Domenico Lanciano, appassionato studioso di storia della Calabria ed in particolare dei borghi della regione, ideatore di una pluralità di eventi di carattere culturale e di promozione territoriale.
«Non tutti, anche fra i calabresi – rileva Caccia – sono a conoscenza di una verità incontrovertibile: il nome Italia è nato proprio in Calabria. Esattamente nel punto più stretto dello stivale, nel territorio compreso tra il golfo di Squillace e quello di Lamezia Terme. L’istituzione del Centro studi punta a colmare un vuoto di cui gli storici di professione, anche quelli di altissimo livello, non si sono accorti. Finora nessuno, ad esempio, ha spiegato in modo convincente come il lembo di terra chiamato Italia si sia espanso dall’istmo fino a comprendere tutta la penisola».
A fondamento della decisione della giunta comunale, il fatto che la città di Squillace affonda le sue origini nel periodo storico in cui, nell’istmo di Squillace e Lamezia, re Italo contribuì a migliorare la qualità della vita delle popolazioni enotrie, allora residenti, che da lui presero il nome di Itali. Nacque così quella che alcuni storici greci chiamarono “Prima Italia”, per indicare il nucleo originario dell’Italia. Pitagora e Aristotele hanno messo in luce le forme di vita sociale ed economica all’avanguardia in quel periodo in quel piccolo pezzo di terra. Secondo gli amministratori squillacesi, «la riscoperta e la valorizzazione dell’identità, come anche delle nostre radici, rappresentano i pilastri dell’azione di promozione culturale e turistica di Squillace, portata avanti dall’attuale amministrazione comunale, che intende favorire la creazione delle migliori condizioni per avviare un nuovo e coinvolgente lavoro di ricerca e di studio sulla storia antica di Squillace e del suo comprensorio, attraverso l’istituzione del “Centro studi e ricerche sulla prima Italia”».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 9 maggio 2021)