Interdizione degli accessi carrabili verso la spiaggia a tutela del sito di interesse comunitario (Sic) denominato “Oasi di Scolacium” parte del quale ricade anche nel territorio di Squillace. È quanto è stato disposto dal responsabile del settore tecnico comunale architetto Antonio Macaluso.
L’ordinanza trae origine da una nota del gruppo di Catanzaro della Regione Carabinieri Forestale relativamente ai controlli effettuati nella zona speciale di conservazione “Oasi di Scolacium” in seguito ad alcune criticità già rilevate dalla Lipu (lega protezione uccelli) in quel sito al fine di salvaguardare nell’immediatezza l’area di grande pregio ambientale segnalando, tra le altre cose, l’opportunità di attuare con urgenza, misure di conservazione.
Gli interventi da attuare sono, in particolare, la chiusura di tutti gli accessi carrabili alla spiaggia presenti all’interno di quella zona perpendicolari alla strada asfaltata e di quelli a servizio delle strutture turistiche, oltre all’eliminazione dei manufatti esistenti realizzati con canne e pali in legno.
La misura di interdizione degli accessi alle aree demaniali, oltre a perseguire la finalità di tutela del sito di interesse comunitario, risulta efficace anche nel contrasto all’abbandono indiscriminato di rifiuti nelle aree prospicienti gli arenili. Azioni rivolte ad impedire l’accesso agli arenili immediatamente precedenti all’area Sic e a quelli in corrispondenza della stessa area devono essere intraprese, secondo le modalità ritenute più idonee purché rispettose dell’ambiente e dello stato dei luoghi, anche dai privati proprietari di fondi prospicienti le spiagge e delle strutture ricettive presenti, avendo cura di lasciare lo spazio necessario al passaggio dei dispositivi a rotelle di trasporto persone come sedie per diversamente abili, passeggini e presidi necessari alle unità di pronto soccorso.
Il sito di importanza comunitaria “Oasi di Scolacium”, che comprende la zona di pertinenza di località “Governatore” di Squillace, è stato istituito dopo un complesso e articolato iter amministrativo, avviato oltre 20 anni fa, e fa parte della rete europea Natura 2000 della provincia di Catanzaro; ogni intervento all’interno di esso è soggetto a una procedura di valutazione di incidenza finalizzata alla conservazione dell’habitat naturale, della flora e della fauna selvatica.
Il sito assume anche rilevanza per la nidificazione della tartaruga marina (caretta caretta) e per la tutela delle piante pioniere tipiche degli ambienti sabbiosi e dunali. L’area, inoltre, fa parte della cosiddetta fascia frangivento, impiantata lungo tutta la fascia costiera ionica, a partire dagli anni Cinquanta, rimboschita con i cantieri forestali.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 14 giu 2022)