Indagine ambientale per il progetto relativo alle centrali eoliche offshore e galleggianti

Viene avviata oggi e terminerà fra tre mesi, il 27 luglio prossimo, nelle acque del Circondario Marittimo di Crotone, l’indagine ambientale per il progetto relativo alle centrali eoliche offshore e galleggianti, eseguita, per conto della “Krimisa Floating Wind Srl”, dalla società Aalea con l’ausilio delle navi appoggio Denar Explorer, battente bandiera turca, e Orca II, di bandiera italiana. L’indagine viene svolta, in particolare, nel Golfo di Squillace tra Isola Capo Rizzuto e Monasterace Marina. L’ordinanza è firmata dal capo del Circondario marittimo e comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, capitano di vascello Domenico Morello.
La società Krimisa Floating Wind Srl è nata dalla joint venture tra le società Eni Plenitude e Simply Blue Group. Il parco eolico offshore flottante è denominato “Krimisa” e sarà costituito da 62 turbine da 18 megawatt ciascuna, per una capacità complessiva pari a 1116 megawatt, localizzato nel Mar Ionio al di fuori delle acque territoriali italiane, oltre le 12 miglia nautiche, ad una distanza di 43,5 km dalla costa. Nell’area offshore individuata, oltre alle turbine, saranno posizionate due sottostazioni elettriche galleggianti.
L’energia prodotta sarà trasportata per mezzo di cavidotti sottomarini e per la connessione al punto di consegna Terna si prevede la realizzazione di un cavidotto terrestre interrato, di lunghezza pari a circa 12 km, il cui passaggio è previsto su arterie stradali esistenti e di una sottostazione utente in prossimità del punto di consegna. La connessione dell’impianto è ipotizzata presso la stazione elettrica Scandale. La tecnologia utilizzata per gli aerogeneratori sarà quella della turbina eolica galleggiante. Di circa 4 miliardi di euro è il grosso investimento previsto.
Il “Krimisa” è solo uno dei parchi eolici offshore previsti nel Golfo di Squillace. Di altri parchi si parla da diverso tempo e già si è registrata la levata di scudi di diverse amministrazioni di Comuni che si affacciano sul golfo. Catanzaro, ad esempio, si era schierato contro l’allestimento di due parchi presentati due anni fa; gli amministratori di Amaroni, Borgia, Girifalco, Squillace, Stalettì e Vallefiorita si erano detti preoccupati nei mesi scorsi, tanto da costituirsi in comitato, nel corso di una riunione convocata per discutere di impatto ambientale dei parchi eolici marini alla luce delle istanze presentate dalle società interessate. Intanto, con lo slogan “Alternative sì, ma non così. Calabria libera dal colonialismo energetico” il coordinamento regionale “Controvento” organizza per venerdì 3 maggio, sul lungomare di Squillace Lido Lido, un evento di informazione, colore, canti e balli. “Controvento” è un movimento composto da associazioni e soggetti impegnati sul fronte ambientale nelle varie realtà locali. «La cittadinanza resistente che non abbassa la testa – si legge in una nota – invita i sindaci della Calabria e i calabresi a partecipare alla festa di comunità.
Poco distante da noi, la Rwe Renewables Italia, gruppo che opera nel settore dell’eolico onshore, offshore, fotovoltaico e sistemi di accumulo su tutto il territorio nazionale, indice una tre giorni di disinformazione e inganno incuranti dello scempio realizzato sui nostri territori senza vantaggio alcuno per le comunità». Gli esponenti del movimento aggiungono: «Noi non ci venderemo per un piatto di lenticchie.
Consegneremo al mare e al vento buono la nostra voglia di opporsi alla devastazione del territorio calabrese che s’impenna invece che di arrestarsi. Un nutrito gruppo di associazioni immediatamente sostenuto da intellettuali, artisti, soggetti economici, uomini e donne delle istituzioni che il degrado mette in difficoltà, ha ritenuto necessario esprimere sofferenza e al contempo proposte concrete per avviare finalmente una stagione politica orientata al recupero della qualità ambientale e della serenità sociale nella nostra tormentata regione».
“Controvento” invita tutti a Squillace Lido, a partire dalle ore 14.30, a portare chitarre e tamburi per far sentire la presenza rumorosa di chi si oppone «all’avanzata dell’eolico e del fotovoltaico stragisti, agli impianti di produzione di energia rinnovabile sostitutivi di boschi, terreni agricoli, suolo naturale e mare».

Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 28 aprile 2024

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