Gli amministratori del comprensorio “Golfo che unisce” affrontano insieme problematiche comuni al fine di realizzare interventi unitari in una visione generale.
La riunione, presieduta dal sindaco Guido Rhodio, si è svolta, in Municipio, a Squillace, presenti anche i sindaci di Amaroni, Arturo Bova; di Gasperina, Gregorio Gallello; di Montauro, Leo Procopio; di Palermiti, Franco Aloisi; di Stalettì, Concetta Stanizzi; di Vallefiorita, Salvatore Megna e il vicesindaco di Montepaone, Giuseppe Macrì.
La conferenza, dopo aver preso atto dell’adesione alla gestione associata di alcuni servizi da parte del Comune di Amaroni, ha approvato il piano di azione e di coesione per l’intero Distretto socio-assistenziale di Soverato, che consentirà ai ventisette comuni che ne fanno parte di disporre nei prossimi mesi di consistenti risorse statali per venire incontro ad alcune esigenze prioritarie ed immediate della popolazione anziana e dell’infanzia.
E’ stato approvato anche il regolamento per il funzionamento della conferenza dei sindaci. Secondo quanto reso da Rhodio, «è nostra intenzione consolidare questo strumento associativo per pervenire al più presto possibile ad una unione effettiva, che rafforzi in termini organizzativi e di risorse aggiuntive l’impegno dei singoli comuni nelle problematiche di area vasta e coordinata».
A questo proposito, i sindaci hanno toccato problematiche emergenti, tra cui quella relativa alle guardie mediche e quella di una partecipazione non occasionale dei sindaci alla stesura e all’approvazione del piano programmatico dell’Asp di Catanzaro.
Durante il dibattito, gli amministratori locali si sono soffermati anche sulla situazione delle finanze comunali, definita “grave e ingestibile”, perché «tali risorse – è stato sottolineato – sono inchiodate a vincoli e diktat legislativi, imposti da un centralismo statale, che scarica sui Comuni le difficoltà politiche ed economiche del Paese, sottraendo alle popolazioni organismi essenziali come le Province, i tribunali e gli uffici del giudice di pace, la cui repentina privazione getterà nel caos istituzionale e gestionale interi territori».
Salvatore Taverniti