Un incontro pubblico sul tema della violenza di genere con uno sguardo a ciò che sta accadendo in Afghanistan. Si è svolto a Squillace su iniziativa dell’associazione La Rete in collaborazione con Attivamente Coinvolte onlus.
Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Carmela Commodaro, la quale ha subito evidenziato che sul tema non bisogna abbassare la guardia, in quanto ciò che è accaduto in Aghanistan, dove i diritti delle donne vengono nuovamente calpestati, può accadere dovunque.
Dopo i saluti della vicepresidente de La Rete Mirella Turrà, l’assessora comunale di Squillace Mariella Trombetta ha puntualizzato che la prima lezione deve partire dalla famiglia, all’interno della quale ai bambini occorre insegnare il rispetto verso gli altri. Mara Aloi ha spiegato le attività che svolge l’associazione Attivamente Coinvolte costituita da un gruppo di operatrici specializzate sul fenomeno della violenza di genere con una professionalità acquisita nel coso di esperienze importanti maturate all’interno di centri antiviolenza.
Nello specifico, si rivolge a donne che vivono o hanno vissuto situazioni di maltrattamenti, violenza e abusi e offre informazioni, accoglienza, consulenza e sostegno nel percorso di uscita dalla violenza. «Abbiamo stilato – ha riferito – protocolli d’intesa con 32 Comuni del Catanzarese, ma anche con ordini professionali e altri organismi. Aderiamo alla rete Dire, donne in rete contro la violenza. Per quanto riguarda l’Afghanistan, qui i diritti delle donne sono calpestati perché è stata cancellata la donna».
La geometra Eleonora Gallo, dell’associazione Donne Geometra, ha parlato di pari opportunità a livello professionale, che spesso non vengono garantite, «basta assistere ai velati atteggiamenti discriminatori che si mettono spesso in atto verso le donne, anche durante semplici elezioni di organi di rappresentanza». La consigliera comunale squillacese Anna Maria Mungo, infine, ha evidenziato come le donne ancora riescano ad emergere a fatica in vari campi. «
Lo dimostra il fatto – ha aggiunto – che si deve legiferare sui diritti delle donne e sulla parità di trattamento: trovo aberrante che noi dobbiamo essere regolamentate in ogni occasione».
Il dibattito è stato accompagnato da brani musicali proposti da Francesca Fava accompagnata alla chitarra da Guerino Trapasso. Nella location sono state messe in mostra riproduzioni delle opere di Shamsia Hassani, street-artist afgana, i cui disegni sono diventati il simbolo della lotta delle donne afgane.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 28 settembre 2021)