L’associazione intercomunale “Golfo che unisce” ha discusso sui piani d’intervento per i servizi sociali, nell’ambito dell’accordo di programma del piano di azione e coesione del distretto socio-assistenziale di Soverato.
La riunione si è svolta nel municipio di Squillace. Vi hanno preso parte i sindaci dei comuni di Amaroni, Gasperina, Palermiti e Stalettì, oltre a quello di Squillace, che è il comune capofila; erano assenti i rappresentanti di Montauro e Vallefiorita.
Durante la seduta sono stati illustrati i quattro bandi di imminente pubblicazione che riguardano misure per le fasce deboli della popolazione. In particolare, i bandi si riferiscono all’acquisto di beni di prima necessità per le famiglie bisognose e per l’infanzia, e ad interventi di assistenza per gli anziani e i bambini disabili. Secondo quanto reso noto dall’assessore comunale di Squillace alle Politiche sociali, Rosetta Talotta, «in merito all’acquisto dei beni di prima necessità, nell’ambito degli interventi che saranno posti in essere a favore delle famiglie in stato di disagio, sarà emanata una specifica manifestazione di interesse per gli esercizi commerciali e le farmacie e parafarmacie presenti nei comuni aderenti all’associazione “Golfo che unisce”. Obiettivo primario degli interventi è sostenere le persone che vivono in situazioni di disagio o in condizioni di non autosufficienza, promuovendo una migliore qualità della vita nel proprio domicilio e nel contesto sociale in cui vivono».
La stessa Talotta ha reso noto che in questi giorni il Comune di Squillace sta provvedendo alla liquidazione dei contributi per il sostegno alle famiglie per il pagamento degli affitti. «Le risorse erogate dalla Regione, anche se con un ritardo di ben due anni, e ridotte nell’importo – afferma l’assessore – daranno una boccata di ossigeno a tante famiglie in difficoltà.
Le somme assegnate, che si riferiscono alle annualità 2014 e del 2015, non sono da capogiro, ma sicuramente faranno comodo a tante famiglie di Squillace in un momento di ristrettezze economiche».
Salvatore Taverniti