Incontro al Comune per la deroga alla costruzione della chiesa a Squillace Lido

Quarantadue e ottanta. Ruota intorno a questi due numeri la vicenda della chiesa parrocchiale di Squillace Lido, che in questi giorni è balzata agli onori della cronaca per le prese di posizione del Comune di Squillace, della sezione di Italia Nostra di Catanzaro e del parlamentare del M5s Paolo Parentela.


Il progetto, presentato al Comune, prevede la realizzazione di un nuovo edificio di culto di 4770 metri cubi rispetto ai mille attuali; ma per rispettare la distanza dal ciglio della strada statale 106 mancano, appunto, 42 centimetri.
Ottanta, invece, sono i centimetri in più previsti per il campanile. Per queste due “criticità” il progetto è stato presentato in deroga allo strumento urbanistico e su di esso dovrà esprimersi il consiglio comunale nella prevista seduta del 25 luglio. Ieri mattina, in municipio, si è svolto un incontro tra sindaco, consiglieri comunali e il parroco di Squillace Lido, padre Piero Puglisi.
Il sacerdote ha fatto la cronistoria del progetto: esso prevede la ricostruzione di sana pianta della chiesa, dopo la demolizione di quella esistente; ed il suo iter ha avuto inizio ben tre anni fa ed ora è allo stadio definitivo, grazie all’approvazione da parte della Cei che ha concesso un finanziamento straordinario di oltre due milioni di euro. Oltre all’aula di culto si prevede la realizzazione di una cappella, la sacrestia, l’ufficio parrocchiale, i bagni, l’archivio-segreteria.
Ma l’intervento coinvolge anche la ristrutturazione del palazzo adiacente, in cui è ubicata la canonica, l’oratorio, un centro diurno per disabili e alcune stanze con bagno autonomo per l’accoglienza di persone bisognose e in caso di emergenza.
Tutta l’area circostante sarà, comunque, sistemata e riqualificata con arredi, panchine e alberi. Insomma, per padre Piero, «sarà un complesso parrocchiale che risponderà ai bisogni della comunità in continua espansione, senza contare che come parrocchia siamo disponibili a collaborare con il territorio per l’utilizzo dei nostri spazi e anche di un tratto di strada a servizio di alcuni complessi abitativi».
Da parte del sindaco Pasquale Muccari e di altri amministratori, però, c’è la questione della volumetria. «C’è una problematica – ha rimarcato, dopo gli interventi pubblici dei giorni scorsi – di impatto ambientale. Il consiglio comunale e poi la Soprintendenza dovranno ragionare anche su questo». «Lo strumento urbanistico vigente – ha replicato padre Piero – prevede in quell’area una volumetria massima di 5700 metri cubi. Noi siamo a mille in meno».
Nel dibattito sono intervenuti il presidente del consiglio comunale Paolo Mercurio, l’assessore Franco Caccia e i consiglieri Alessandro Aloise, Francesco Rotundo, Giuseppe Vecchio, Anna Maria Mungo, Giuseppe Facciolo ed Enzo Zofrea.

Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)

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