È stato avviato con un incontro a Vallefiorita il progetto Pon-Fse riguardante l’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del territorio.
L’intervento, che rientra nelle attività formative dell’istituto di istruzione superiore “E. Majorana” di Girifalco e coinvolge alunni del liceo scientifico, del liceo artistico e dell’istituto tecnico, è stato presentato dal dirigente scolastico, professor Tommaso Cristofaro, il quale, ne ha tracciato le finalità, ribadendo la necessità di sviluppare nei ragazzi il “sentimento“ dell’appartenenza alla propria comunità, in un tempo in cui la globalizzazione, anche culturale, genera perdita di identità e di legami con il proprio territorio e la sua storia.
Erano presenti all’incontro anche l’assessore alla cultura di Vallefiorita Giuseppe Mercurio e l’assessore al turismo di Squillace Franco Caccia, i quali hanno ribadito la disponibilità delle rispettive amministrazioni a sostenere la significativa iniziativa culturale e sociale proposta dalla scuola sulla base dei protocolli di intesa sottoscritti nella fase progettuale. Particolarmente significativa è la collaborazione con le associazioni del territorio “Terra di mezzo” di Vallefiorita, Pro loco di Squillace e Biblioteca errante di Vallefiorita.
L’articolazione del progetto è stata delineata dai docenti Franco Caristo e Antonio Viapiana, che hanno richiamato l’attenzione dei ragazzi sulle finalità di un’attività che abbraccia aspetti storici, culturali, artistici, religiosi e antropologici e che si svolgerà nell’area geografica collocata tra Vallefiorita e il lido di Squillace, con ricerche ed escursioni sul territorio.
«Sarà un percorso di studio – spiega il preside – tra passato e presente, con interventi di esperti, storici e cultori di storia locale, con l’obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni quei tracciati di civiltà entro cui le nostre comunità hanno costruito la propria identità.
Occorre riscoprire e valorizzare il nostro patrimonio materiale e immateriale anche per arginare il fenomeno oggi evidente dell’abbandono della nostra terra da parte dei giovani.
E’ questo l’orizzonte progettuale rispetto al quale si definisce l’intero progetto formativo del “Majorana”».
Salvatore Taverniti