Concessioni demaniali in vista dell’avvio della stagione estiva. Se ne è discusso in municipio a Squillace, dove il sindaco Pasquale Muccari e l’amministrazione comunale hanno ricevuto gli imprenditori balneari locali.
Sono una mezza dozzina quelli squillacesi alle prese con futuro incerto per via di un quadro normativo ancora non definito. Alla riunione erano presenti anche alcuni funzionari comunali. Il dibattito è stato incentrato soprattutto sulla questione delle proroghe. È stato rilevato che i rinnovi vengono spesso bocciati dai Tar.
Allora la soluzione per i Comuni sarebbe stata quella di emanare i bandi pubblici per la riassegnazione delle concessioni balneari, secondo la direttiva Bolkestein, ma non ci sono ancora i decreti attuativi del Governo. Peraltro, la direttiva Bolkestein prevede che le concessioni debbano andare all’asta in caso di scarsità di risorse naturali. E sta proprio qui il punto. Secondo gli imprenditori balneari squillacesi, infatti, meno del 10 per cento delle aree demaniali, considerando laghi e fiumi, è in concessione, per cui non c’è scarsità di risorse tanto che altre aziende possono nascere senza intaccare le concessioni esistenti.
Nel corso dell’incontro a Squillace, il vicesindaco Stefano Carabetta, che ha la delega agli affari generali e legali, ha illustrato gli aspetti tecnico-giuridici della questione relativa alle concessioni demaniali, con particolare riferimento alla giurisprudenza e alla normativa nazionale ed europea. Lo stesso ha individuato nella concessione provvisoria di cui all’art. 10 del Dpr 328/52, cioè il regolamento per l’esecuzione della Codice della navigazione, la soluzione più plausibile. Secondo questa proposta le concessioni demaniali marittime continueranno ad essere efficaci fino al prossimo 31 dicembre. «Almeno per quest’anno sarà così – ha rimarcato Carabetta – perché era necessario salvare la stagione turistica ormai alle porte».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 28 aprile 2024