PRESIDENTE DELLA CORTE SPECIALE: Signor Generale Guglielmo Pepe, ha udito i capi di imputazione contro di lei formulati in nome di S.M.R Ferdinando II, già Re del Regno delle Due Sicilie, dal Pubblico Accusatore dottore nell’una e l’altra legge avvocato Ulderico Nisticò ? Vuole rispondere in via preliminare e generale a questo atto di accusa? PEPE:
SIGNOR GIUDICE PRESIDENTE, SOLO IL RISPETTO E L’OMAGGIO CHE INTENDO RINNOVARE AI LIBERI ORDINAMENTI E AL GRANDE VALORE DELLA GIUSTIZIA, RETTAMENTE AMMINISTRATA, PER IL TRIONFO DEI QUALI HO DEDICATO TUTTA LA MIA VITA, MI HANNO INDOTTO A PRESENTARMI DAVANTI A QUESTA CORTE. NON RICONOSCO, OVVIAMENTE, L’AUTORITÀ DEL RE TIRANNO E OPPRESSORE, E DA CUI UNA SCHIERA DI UOMINI LIBERI HA AVUTO FERRI DI CARCERE, E’ STATA CONDANNATA A VERSARE SANGUE GENEROSO, E CONTRO CUI, DA ME GUIDATA, HA COMBATTUTO TENACEMENTE FINO A SPODESTARLO.
PERALTRO IL TRIBUNALE DELLA STORIA E QUELLO DELLA COSCIENZA DI TUTTI GLI UOMINI LIBERI HANNO GIÀ CANCELLATO CON L’EROISMO DELL’IMPEGNO CIVILE E LA REALIZZAZIONE DI UNA PATRIA ITALIANA – UNA, LIBERA E INDIPENDENTE, DA ME PROPUGNATA, MA CHE NON EBBI LA FORTUNA DI VEDERE REALIZZATA – L’ONTA DI DUE CONDANNE A MORTE E DI TRE ESILII ( PIÙ’ DELLA META’ DEGLI ANNI DI MIA VITA) PRONUNZIATE CONTRO DI ME DAI TRIBUNALI BORBONICI, ASSERVITI ALLA TIRANNICA MONARCHIA DEL RE BOMBA E DEL RE SPERGIURO.
SONO QUI, DAVANTI A VOI, ANCHE PER QUESTO MOTIVO,CHE DEVE RINNOVELLARE, NELLE PRESENTI GENERAZIONI, L’IMPEGNO E IL SACRIFICIO DI TANTI MARTIRI E PATRIOTI PER ABBATTERE UN VECCHIO E DECREPITO REGIME, INTRODURNE UN NUOVO E MODERNO E PER REALIZZARE IL RISORGIMENTO E L’UNITA’ DELLA PATRIA, SOGNO, ANELITO E CONQUISTA DEI FRATELLI DI OGNI LEMBO E REGIONE D’ITALIA.
NON PRENDERÒ PIÙ LA PAROLA, PERO’, ED AFFIDO INVECE AL MIO AVVOCATO, DOTTORE DELL’UNA E L’ALTRA LEGGE GUIDO RHODIO – MIO ILLUSTRE CONCITTADINO – PERCHE’ CONTRABATTA L’ACCUSA FACENDO SCORRERE LE IDEE, LE FIGURE, I FATTI CHE PORTARONO AL RISCATTO DELLA PATRIA E CHE LA RESERO GRANDE DAVANTI ALLE NAZIONI E AI POPOLI DEL MONDO, DANDO A ME L’ONORE DI ESSERE RICONOSCIUTO “PADRE DELLA RIVOLUZIONE ITALIANA” E A SQUILLACE E ALLA CALABRIA L’ORGOGLIO DI AVERMI COME FIGLIO E CONTERRANEO.