Continua a far parlare a Squillace la campagna d’ascolto dei cittadini avviata dal circolo del Pd sulle bollette del servizio idrico, che si ritengono essere state «elaborate su basi presuntive, cosa questa in contrasto con il principio, generale, che vede nei canoni dell’acqua un corrispettivo per una fornitura, i cui conteggi devono essere fatti su dati reali, cioè in base a letture annuali e metri cubi effettivamente consumati nel periodo in esame, per come prevede il regolamento comunale».
Dopo l’intervento del sindaco Pasquale Muccari, il circolo del Pd squillacese, coordinato da Nunzio Pipicella, sottolinea che «il primo cittadino tende a personalizzare il dibattito, sviando i problemi». «Le sue considerazioni – si legge in una nota – nulla hanno a che vedere con i calcoli delle bollette dell’acqua.
Nulla c’entrano le tariffe del 2013, approvate dalla giunta precedente, atteso che queste risultano essere quelle di partenza mentre quelle del 2014, approvate dall’attuale giunta, sono quelle finali, mentre l’elaborazione del ruolo e la sua approvazione è da attribuire alla giunta in carica.
Nulla, ancor meno, c’entra l’area di appartenenza del sindaco: Muccari non risulta iscritto al Pd, mentre militanti e tesserati di questo partito sono alla sua opposizione in consiglio comunale e in città».
«Il fatto che – conclude il Pd – il sindaco reagisca minacciando addirittura,il ricorso all’autorità giudiziaria davanti ad una semplice richiesta di chiarimenti chiarisce bene da che parte stia. Naturalmente la nostra campagna d’ascolto andrà avanti e il sindaco riceverà comunicazione in merito».
Salvatore Taverniti