Seduta di consiglio senza la partecipazione dell’opposizione a Squillace, sabato scorso. Ad inizio riunione, infatti, i sei consiglieri della minoranza hanno abbandonato l’aula, per protesta, dopo aver rilevato che la maggioranza non ha dato seguito al decreto del Ministero dell’Interno che ha approvato con prescrizioni l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per il 2014.
Con il decreto, in pratica, si fa obbligo al comune di deliberare entro il 12 marzo sia il rendiconto 2014 che il preventivo 2015, ma nella seduta di sabato è stato portato per l’approvazione il solo bilancio 2014, per cui, secondo la minoranza, i termini non sono stati rispettati.
«Poiché i consiglieri di opposizione – ha spiegato Franco Scicchitano, a nome dei gruppi di minoranza – sono delegati al controllo e potrebbero incorrere in forme indirette di responsabilità civile, abbiamo comunicato al prefetto e al Ministero dell’Interno quanto sta accadendo nel nostro comune, decidendo anche di non prendere parte alla seduta». La riunione, comunque, si è svolta ugualmente con la presenza dei soli sei consiglieri di maggioranza, oltre al sindaco. Il primo cittadino Pasquale Muccari ha criticato fortemente l’atteggiamento dell’opposizione, definito “delirante e allucinante”, sostenendo che una serie di questione tecniche legate ai bilanci (obbligo di armonizzazione contabile e riaccertamento straordinario dei residui) presuppone la riassegnazione dei termini per la loro approvazione. Il consesso civico, quindi, ha proceduto all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2014.
«Chiudiamo – ha rimarcato Muccari – con circa 360 mila euro di avanzo d’amministrazione, il che significa che abbiamo speso meno di quanto incassato, riuscendo a garantire i servizi.
L’approvazione del rendiconto 2014 è praticamente l’ultimo atto del risanamento finanziario». E’ stata poi decisa la soppressione della commissione edilizia comunale ed è stata approvata la pratica relativa all’adeguamento e all’ampliamento della chiesa parrocchiale di Squillace Lido.
Salvatore Taverniti