«Con le nuove tasse non si pagano i debiti pregressi, ma i servizi futuri: i debiti accertati per investimenti, lavori o richieste varie sono all’esame del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti e si pagheranno, se dovuti, con il piano di riequilibrio responsabile, come fanno gli altri comuni italiani». Lo affermano i componenti del gruppo di maggioranza “Arcobaleno” della precedente amministrazione di Squillace, capeggiata dal sindaco Guido Rhodio. In questi giorni, a Squillace, ferve il dibattito sulla paventata dichiarazione di dissesto finanziario che l’attuale amministrazione potrebbe richiedere.
«Essendo chiaro il vuoto operativo e lo scricchiolio della sua maggioranza – affermano gli ex amministratori – il sindaco Pasquale Muccari si appiglia alla solita questione del comune alla deriva e del dissesto finanziario, come se tutti gli 8000 comuni italiani godessero buona salute, se il presidente dell’Anci protestasse a vuoto e se la stampa lanciasse sull’argomento allarmi infondati».
«Che il Comune di Squillace, come tutti i comuni italiani, si trovi in difficoltà finanziarie – aggiungono – non lo scopre il sindaco Muccari: la stessa amministrazione Rhodio lo hanno rilevato da tempo, facendo fronte a queste difficoltà con l’approvazione, quasi all’unanimità, compreso Muccari, che era all’opposizione, un piano di riequilibrio, inviato per le dovute valutazioni al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti. L’amministrazione Rhodio ha responsabilmente fornito le soluzioni graduali e pluriennali previste dalle leggi e uniformandosi ai criteri adottati dagli altri comuni (come Lamezia Terme, Soverato, Rende, Chiaravalle, Guardavalle) che non chiedono dissesti o commissariamenti, ma invocano flessibilità, gradualità e attenzione».
«Il piano di riequilibrio fatto redigere dall’amministrazione Rhodio, dalla ragioneria e da esperti – puntualizzano – elenca non solo le uscite teoriche di circa 2 milioni, ma anche le entrate di circa 5 milioni, che, se ci si dedicasse al loro recupero anche parziale, porterebbero ad un attivo di circa 3 milioni, con notevoli capacità di intervento operativo e di investimento. Anche la questione per cui il sindaco Muccari non riesce a redigere il bilancio 2014, si fonda su un’errata informazione: egli non dice che lo squilibrio di circa 234.000 euro, che attualmente si riscontra, è dovuto al fatto che lo Stato gli ha tolto almeno 250 mila euro di sovvenzione, ma se la prende con l’amministrazione precedente, che non c’entra nulla».
Secondo l’ex gruppo “Arcobaleno”, il commissario “ad acta” è un alibi per risolvere i problemi aumentando le tasse, mentre «per gestire responsabilmente l’attuale congiuntura, un amministratore normale dovrebbe proseguire la strada del piano pluriennale di riequilibrio, attendendo le decisioni del Ministero; e, se dovessero essere riscontrate insufficienze, procedere ad una nuova stesura del piano, come consente la legge e come stanno facendo tutti i comuni
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Salvatore Taverniti
Su dai, ridiamo. Barzellette time.