Tanti gruppi di visitatori provenienti da tutta la provincia di Catanzaro hanno preso parte ieri alla speciale passeggiata per riscoprire i luoghi suggestivi di Squillace.
“Fai Marathon”, infatti, è stato l’evento organizzato dai volontari del “Fondo ambiente italiano” e realizzato grazie alla partnership con il “Gioco del lotto”, a sostegno della campagna di raccolta fondi del Fai “Ricordati di salvare l’Italia”.
In 120 città italiane si sono svolti i percorsi culturali alla ricerca dei posti di interesse artistico e paesaggistico.
La passeggiata culturale, a Squillace, si è svolta per tutto il centro storico. Con la delegazione “Fai” di Catanzaro hanno collaborato il Comune di Squillace, la Pro loco, diverse associazioni locali e i ceramisti-vasai. I gruppi hanno percorso ben dieci tappe, illustrate a voce e con una scheda sintetica dai volontari del “Fai”.
Tutti “armati” di macchina fotografica e tanta buona volontà, i gruppi, dopo il raduno piazza Duomo, sono partiti dai ruderi della chiesa e del convento di Santa Chiara, interessato da recenti interventi di restauro, per proseguire verso “piazza Miramare”, da dove è possibile ammirare il golfo di Squillace.
La tappa successiva ha portato in cattedrale e poi al museo diocesano di arte sacra, dove sono conservate diverse testimonianze storico-artistiche precedenti al terremoto del 1783.
La comitiva è spostata poi alla “Casa delle culture”, alla chiesetta gotica di Santa Maria della Pietà, gioiello di rara fattura architettonica, all’antica bottega dei vasai “Conca”, recentemente recuperata dal comune, alla “Torretta”, al castello normanno, con arrivo alla “Casa di Cassiodoro”.
Nel corso dell’iniziativa ci sono state anche dimostrazioni pratiche di come si lavora l’argilla al tornio, mentre in piazza Castello un gruppo di danzatrici della locale scuola di “taranta” ha ballato la tarantella. «E’ stata – ha dichiarato l’assessore comunale alla cultura, Giusy Ciciarello – una bella esperienza, nel corso della quale tutti hanno apprezzato le bellezze monumentali della nostra città».
Carmela Commodaro