Ha concluso la sua attività di organo straordinario della liquidazione il dottor Mario Pizzino, insediatosi nel febbraio 2015 dopo la decisone del consiglio comunale di Squillace di approvare la dichiarazione del dissesto finanziario. Una sofferta decisione emersa nel settembre del 2014, quando, a pochi mesi dall’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Muccari, il Comune non era più in grado di assolvere alle ordinarie funzioni ed ai servizi definiti indispensabili e nei confronti dell’ente esistevano crediti di terzi ai quali non si riusciva a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio, né con lo strumento straordinario dei debiti fuori bilancio.
Era emerso, in pratica, uno stato di deficitarietà finanziaria dell’ente, che, per l’assoluta mancanza di idonee risorse finanziarie a farvi fronte, aveva comportato uno squilibrio tale da non poter predisporre ed approvare in pareggio il bilancio di previsione per l’esercizio 2014. Il commissario prefettizio, in qualità di organo straordinario di liquidazione, si è poi occupato della gestione delle masse attiva e passiva dell’ente al 31 dicembre 2013.
«Un lavoro – specifica adesso Muccari – condotto con elevata professionalità, impegno ed umanità, nell’esclusivo interesse della comunità. Con il commissario Pizzino hanno collaborato tutti i funzionari dell’ente, che hanno validamente istruito le pratiche del dissesto finanziario. Ora spetta a me la gestione del piano delle estinzioni». Entrando nel dettaglio, si evince che le risultanze della liquidazione riportate nel piano di estinzione, approvato dal Ministero dell’Interno, evidenziano un saldo positivo di circa 3 milioni e 700 mila euro.
La massa attiva riscossa si aggira sui 4 milioni di euro, quella passiva pagata è di un milione e duecentomila euro. Il dissesto, dunque, è stato affrontato con decisione dal commissario e dai suoi collaboratori, attraverso l’assunzione di delibere di certificazione di una gran mole di debiti, mentre sui 2 milioni circa di quelli esclusi dalla massa passiva in quanto non potevano rientrare nel dissesto si aprirà un contenzioso.
Incombenza che spetterà al sindaco e alla giunta in carica. Del gravoso compito che lo attenderà nei prossimi mesi è convinto il sindaco Muccari. «Oltre ad affrontare i debiti di chi, escluso dalla massa passiva, ha promosso l’azione giudiziaria – afferma – dovrò gestire i debiti che riguardano coloro che hanno avuto il riconoscimento del credito, ma non hanno accettato la transazione del 50%. Inoltre, con il Ministero dell’Interno, attraverso la Cassa depositi e prestiti, abbiamo ancora aperto il mutuo di 700 mila euro, che dobbiamo restituire».
Salvatore Tavermiti (Gazzetta del Sud, 26 giu 2021)