Il consiglio comunale di Squillace, con la partecipazione costruttiva della minoranza, ha approvato il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2013, il regolamento per la disciplina del tributo sui rifiuti e sui servizi e la determinazione delle tariffe sui rifiuti e sui servizi, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione della minoranza. Tutte delibere, propedeutiche all’approvazione del bilancio di previsione 2013, che sarà portato all’esame del prossimo consiglio del 28 novembre.
La legge nazionale sulla Tares prevede la copertura del 100% dei costi e, quindi, tramite queste delibere verrà determinata la tariffa che si divide in varie categorie: residenze domestiche e non domestiche, le quali a sua volta sono suddivise in ventuno categorie alle quali si applicheranno dei coefficienti diversi (previsti dalla legge) a seconda del tipo.
Approvati anche gli altri atti propedeutici al bilancio: piano dell’alienazione e valorizzazione immobili, il piano per l’edilizia economica e degli insediamenti produttivi, il programma triennale delle opere pubbliche e la determinazione dell’Imu.
E’ stato approvato poi un ordine del giorno sulla tesoreria unica imposta dal Governo, che, secondo gli amministratori squillacesi, penalizza i comuni in merito ai depositi riferiti in particolar modo alle opere pubbliche. Una mozione che è stata votata all’unanimità. Pure all’unanimità è stato approvato l’aggiornamento del piano di protezione civile illustrato dall’assessore Nunzio Pipicella, che ha illustrato i criteri di formazione dello strumento improntato alla prevenzione e alla collaborazione con la cittadinanza.
E’ passato, infine, il punto relativo all’adesione al protocollo d’intesa del comitato di coordinamento dei sindaci calabresi per le buone pratiche dei comuni virtuosi. Il Comune di Squillace ha collaborato, nel 2012, alla realizzazione dell’indagine dal titolo “Le buone pratiche e i comuni della Calabria”, promossa dall’Università della Calabria, Facoltà di Scienze Politiche, con la partecipazione di “Cittalia-Fondazione Anci Ricerche” e dell’Anci Calabria, da cui è emersa l’esistenza, in alcune amministrazioni comunali calabresi, di pratiche virtuose, che consentono di fornire servizi alla cittadinanza con risparmio di risorse pubbliche.
I rappresentanti delle amministrazioni comunali hanno convenuto di costituire un comitato permanente per il coordinamento e la diffusione delle buone pratiche in Calabria attraverso un programma di più lunga durata e il coinvolgimento di più attori locali – Comuni, Università, Fondazioni, associazioni di categoria e imprenditoriali – allo scopo di creare uno strumento operativo a sostegno delle buone pratiche per lo sviluppo del territorio calabrese.
Carmela Commodaro