Il Comune di Squillace si prepara ad opporsi agli atti di precetto notificati dal Comune di Borgia in esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale civile di Catanzaro per il pagamento di un debito di circa 100 mila euro.
Il vicino Comune di Borgia, infatti, ha agito in giudizio rappresentando di essere creditore nei confronti del Comune di Squillace dell’importo complessivo di 90.590 euro in ragione di una convenzione stipulata tra le parti il 25 giugno 1998 con la quale i due enti avevano regolato i costi relativi alla gestione di un impianto di sollevamento di acqua potabile costruito dal Comune di Borgia che fornisce acqua potabile anche ai cittadini residenti nella frazione squillacese di Fiasco Baldaya.
In particolare, la convenzione era stata stipulata per la gestione e manutenzione dell’impianto di sollevamento di acqua potabile sito in località Vallo di Borgia, collegato tramite rete idrica a due serbatoi di accumulo ubicati nella zona collinare.
Il Comune di Squillace si impegnava a concorrere alle spese di gestione (quindi, l’energia elettrica) e di manutenzione straordinaria dell’impianto. In considerazione di ciò, il Tribunale di Catanzaro ha emesso la sentenza 630/2024 con cui ha accolto la rivendicazione del Comune di Borgia, condannando quello di Squillace al pagamento di 90.590 euro, oltre interessi e spese legali, per un totale di circa 110 mila euro. Il Comune di Squillace ha poi proposto atto di appello avverso la sentenza, ma nelle more del giudizio di appello, il Comune di Borgia ha notificato l’atto di precetto. L’opposizione e, quindi, la vertenza continuano.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 28 set 2024