Nato con lo scopo di sollecitare l’amministrazione locale ad affrontare e possibilmente risolvere le problematiche più varie della comunità, il comitato cittadino Pro Squillace ha incontrato il sindaco Pasquale Muccari. Un incontro improntato allo spirito di collaborazione in cui non sono mancati richiami a questioni di pregnante importanza per i cittadini. Si è discusso di immobili abbandonati, ai quali si potrebbe dare una seconda vita, e si è parlato di scuola, su cui si è soffermata la mamma di un alunno, componente del comitato.
Muccari ha reso noto che in questo periodo sono in programma una serie di interventi sul territorio con l’impegno di consistenti somme: i rappresentanti del comitato gli hanno chiesto di inserire tra questi anche il problema scuola. Riguardo alla scuola dell’infanzia, è stato rimarcato che «non si è fatto nulla per evitare la chiusura di una sezione; esiste una sola classe con 22 alunni in spazi angusti, senza arredi adeguati a misura di bambino. Non vi sono spazi utilizzabili per fare recite e l’illuminazione degli ambienti è malfunzionante. Non c’è una palestra o una sala attrezzata per fare esperienza del corpo in movimento.
Non c’è nessun giardino con giochi. Esiste una sola uscita di sicurezza». La scuola primaria, inoltre, come è stato rilevato, è caratterizzata da poche aule anguste e vecchie; c’è solo una porta con maniglia antipanico e il pericolo delle scale ripide. Gli arredi sono insufficienti e non adeguati soprattutto per i bambini portatori di handicap; durante il giorno nelle aule i bambini devono stare con le tapparelle abbassate fino a metà perché entra troppo sole. Anche per questi alunni non esiste alcuno spazio per praticare l’educazione fisica. I laboratori sono inesistenti, ma si potrebbe usare una stanza libera che attualmente funge da magazzino.
La palestra della scuola media non è fruibile perché per usarla gli alunni dovrebbero uscire fuori, scendendo e risalendo scale poco rassicuranti. Il tunnel che collega i due edifici scolastici è chiuso perché pericolante. «Più volte i genitori – è stato sottolineato – hanno chiesto di attivare il servizio mensa anche per la scuola primaria per avere il tempo pieno, ma non si è ottenuto nulla».
Sempre riguardo alla scuola media, si è evidenziato che i termosifoni dei bagni non sono funzionanti, le tapparelle non si possono alzare perché rischiano di rompersi e i ragazzi usufruiscono per tutto il giorno della luce artificiale. Il comitato ha chiesto che la scuola dell’infanzia e la primaria vengano spostate e in altri edifici come, ad esempio, quello dell’ex scuola media, in viale Cassiodoro.
A questo proposito il sindaco ha invitato il comitato ad effettuare un sopralluogo congiunto nell’immobile, peraltro ancora non restituito ufficialmente al Comune dalla Provincia, per rendersi conto della situazione e degli interventi da disporre.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 7 gen 2022)