«Si tende ad affidare sempre più frequentemente la gestione dei beni culturali a soggetti privati, ma è evidente che gli interessi di questi incidano negativamente sulla manutenzione e sulla qualità dell’offerta culturale».
Italia Nostra, sezioni di Crotone, Casabona, Lamezia e Soverato–Guardavalle, esprime critiche in particolare sulla gestione del castello normanno di Squillace in seguito ad un disguido accaduto nei giorni scorsi ad un gruppo di visitatori aderenti alla stessa associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali. «Domenica 14 maggio, abbiamo atteso – si legge in una nota di Italia Nostra – per un’ora e trenta l’apertura del castello che sull’orario indicato sul portone d’ingresso era previsto alle 16.
Circa 50 soci venuti appositamente hanno atteso fino alle 17,30». Sulla vicenda interviene la società che gestisce il castello di Squillace, “I Giardini di Hera” che spiega, in un comunicato, che «per un imprevisto dell’ultimo momento, il castello è stato aperto con circa un’ora di ritardo, ma scusandoci per l’imprevisto abbiamo potuto accogliere buona parte del gruppo che, tra l’altro, non aveva effettuato nessuna prenotazione, come si usa fare per i gruppi.
Abbiamo contattato personalmente alcuni membri di Italia Nostra i quali erano all’oscuro della nota con cui è stato criticato il nostro operato. In ogni caso, abbiamo invitato i rappresentanti di Italia Nostra a ritornare e visitare il castello a titolo gratuito, perché come “Giardini di Hera” avremmo offerto il biglietto di ingresso. Loro hanno apprezzato la cosa e ci hanno assicurato che sarebbero tornati.
Quando poi Italia Nostra nella sua nota che i gestori propongono il castello come “luogo ideale per una pausa di lavoro, per una serata tra amici, per fare da sfondo al tuo giorno più bello ma anche battesimi, comunioni, compleanni”, si tratta di una frase copiata dal sito internet di una struttura ricettiva squillacese che non ha niente a che fare con il castello». «La notizia paradossalmente – conclude la società – è che per la prima volta il castello è stato aperto con un’ora di ritardo. Basta leggere le recensioni dei visitatori per rendersi conto dell’ottimo e apprezzato servizio che la società “I Giardini di Hera” espleta nella gestione del monumento».
Italia Nostra, sezioni di Crotone, Casabona, Lamezia e Soverato–Guardavalle, esprime critiche in particolare sulla gestione del castello normanno di Squillace in seguito ad un disguido accaduto nei giorni scorsi ad un gruppo di visitatori aderenti alla stessa associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali. «Domenica 14 maggio, abbiamo atteso – si legge in una nota di Italia Nostra – per un’ora e trenta l’apertura del castello che sull’orario indicato sul portone d’ingresso era previsto alle 16.
Circa 50 soci venuti appositamente hanno atteso fino alle 17,30». Sulla vicenda interviene la società che gestisce il castello di Squillace, “I Giardini di Hera” che spiega, in un comunicato, che «per un imprevisto dell’ultimo momento, il castello è stato aperto con circa un’ora di ritardo, ma scusandoci per l’imprevisto abbiamo potuto accogliere buona parte del gruppo che, tra l’altro, non aveva effettuato nessuna prenotazione, come si usa fare per i gruppi.
Abbiamo contattato personalmente alcuni membri di Italia Nostra i quali erano all’oscuro della nota con cui è stato criticato il nostro operato. In ogni caso, abbiamo invitato i rappresentanti di Italia Nostra a ritornare e visitare il castello a titolo gratuito, perché come “Giardini di Hera” avremmo offerto il biglietto di ingresso. Loro hanno apprezzato la cosa e ci hanno assicurato che sarebbero tornati.
Quando poi Italia Nostra nella sua nota che i gestori propongono il castello come “luogo ideale per una pausa di lavoro, per una serata tra amici, per fare da sfondo al tuo giorno più bello ma anche battesimi, comunioni, compleanni”, si tratta di una frase copiata dal sito internet di una struttura ricettiva squillacese che non ha niente a che fare con il castello». «La notizia paradossalmente – conclude la società – è che per la prima volta il castello è stato aperto con un’ora di ritardo. Basta leggere le recensioni dei visitatori per rendersi conto dell’ottimo e apprezzato servizio che la società “I Giardini di Hera” espleta nella gestione del monumento».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud, 23 maggio 2923