Franco Scicchitano e Aldo Zofrea, del gruppo “Riviviamo Squillace” (oltre a Vittorio Froio, impossibilitato a presenziare), Ruggero Mauro (“Aria nuova”) e Enzo Lioi e Domenico Passafaro, indipendenti, hanno voluto incontrare i cittadini, dopo il commissariamento del Comune di Squillace in seguito alla mancata approvazione dell’assestamento del bilancio 2018 da parte del consiglio comunale.
Una riunione, tenutasi sabato sera nella “Casa della cultura”, per illustrare quanto è stato fatto da parte della minoranza e quanto non è stato concesso fare. Perché Scicchitano ha subito chiarito di avere trovato, nei quattro anni della consiliatura anzitempo conclusa, un vero e proprio muro di gomma innalzato dalla maggioranza guidata da Pasquale Muccari, che non ha consentito di valutare le tante proposte avanzate.
«Noi, infatti – ha affermato l’ex capogruppo di “Riviviamo Squillace” – siamo stati minoranza, non opposizione. Abbiamo partecipato a tutte le 44 sedute di consiglio, sempre preparati e sempre propositivi. Convocazioni fatte in date non concordate con noi, vabbè; abbiamo detto “sì” in molti casi che ritenevamo giusti e molti “no” specie sui bilanci, perché Muccari non ha mai voluto fare il cosiddetto “bilancio partecipato”». Sul dissesto finanziario Scicchitano ha detto che è stato dichiarato subito dall’amministrazione Muccari, senza sapere a cosa si andava incontro.
«Per il futuro – ha concluso – agli amici ho detto che l’esperienza della nostra compagine è da ritenere chiusa, anche se stiamo lavorando ad un progetto rivolto soprattutto a giovani volenterosi che volessero cimentarsi con l’amministrazione dell’ente.
Dico solo che la situazione finanziaria del nostro comune è drammatica, c’è un non riscosso di 2 milioni di euro di tributi e anche su questo occorrerà lavorare».
Passafaro, nel suo intervento, anticipando di non volersi più ricandidare come lo stesso Scicchitano, ha ricordato di essere stato eletto nella lista di maggioranza, di essere stato nominato assessore e responsabile dell’ufficio tecnico. «Ho rilevato – ha detto – diverse criticità, ho lavorato molto sulla differenziata, depurazione, cimitero e tanto altro. Ho cercato di fare il mio dovere, ma venivo criticato dalla stessa maggioranza, che mi definiva “giustizialista”. Così è venuto meno il rapporto di fiducia con la giunta Muccari e sono passato all’opposizione. Comunque, consiglio a tutti di fare l’esperienza di consigliere comunale».
Eletto con Muccari è stato anche Enzo Lioi, poi transitato negli scranni della minoranza, «perché dopo l’insediamento e la nomina del presidente del consiglio e degli assessori, sono stato messo da parte, nonostante la mia performance elettorale. Ho subito contestato al sindaco che il centro storico non era adeguatamente rappresentato tra le cariche che contano; ed ho contestato il fatto che si è voluto dichiarare il dissesto.
Ho poi capito che tale atteggiamento era dovuto all’incapacità amministrativa della giunta Muccari, che ha preferito far gestire le pratiche ad un commissario liquidatore. Non ha saputo, infatti, attrarre alcun finanziamento ed anzi ha pure perso quelli che aveva lasciato in eredità la giunta precedente». Infine, Ruggero Mauro ha chiarito che «Squillace ha bisogno di svegliarsi dal torpore e capire che chi ci ha amministrato finora non è adeguato».
«Sono stato accusato – ha poi aggiunto – di interessi personali, quando la storia dice l’esatto contrario; e sono stato vittima di un atto di pura vigliaccheria, quando qualcuno ha strumentalizzato la mia morosità (incolpevole)per rendermi incompatibile come consigliere o per farmi votare a favore del bilancio ed evitare il commissariamento. Ma la fine di Muccari è avvenuta perché egli non ha fatto nulla del suo programma, ha perso due consiglieri e ha revocato la delega di assessore ad una terza consigliera, bruciandosi da solo».
Poi l’appello finale di Mauro: «guardiamo a Cassiodoro e leggiamo le sue opere per far rinascere la nostra comunità, secondo i suoi saggi insegnamenti».