Una breve sosta culturale sui luoghi di Cassiodoro. E’ quella che hanno svolto, l’11 e il 12 gennaio, venti allievi del Seminario “Pio X” di Catanzaro, i quali si sono recati a Squillace, sabato e domenica, accompagnati dal loro vicerettore don Pasquale Brizzi.
I seminaristi, tutti studenti del primo biennio, sono stati accolti dal vicario generale dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, mons. Raffaele Facciolo, il quale li ha guidati in una visita in cattedrale, nei locali del Seminario squillacese, in quelli del museo diocesano e dell’archivio diocesano e nella “Casa della cultura”.
Qui, il sindaco Guido Rhodio li ha intrattenuti sulla storia del territorio, sui vescovi dell’antica diocesi di Squillace e soprattutto su Cassiodoro. Mons. Facciolo ha spiegato ai seminaristi che l’arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone ha dato un forte impulso alla causa di canonizzazione di Cassiodoro, fornendo al Papa e alla Congregazione per le cause dei santi ulteriori elementi di riflessione.
Cassiodoro è, comunque, sempre stato considerato ora servo di Dio, ora beato, ora santo; ha fondato due centri di studio, di spiritualità e di cultura cristiana, il “Vivariense” e il “Castellense”; ed anche Benedetto XVI lo ha definito «uomo di alto livello sociale», additandolo quale «modello di incontro culturale, di dialogo, di riconciliazione».
L’archivista Benedetta Trapasso si è soffermata sull’archivio diocesano di Squillace, che conserva centinaia di pergamene e migliaia di faldoni, con circa quaranta metri lineari di documentazione cartacea, recentemente riordinata e sistemata per la fruizione di studiosi e ricercatori.
Il 12 gennaio, i seminaristi hanno assistito alla messa domenicale che l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani ha celebrato nella concattedrale squillacese, mentre nel pomeriggio hanno terminato il percorso culturale con la visita al parco archeologico della Roccelletta.
Salvatore Taverniti
Che bella notizia, caro Taverniti; Lei mi ha riportato a vent’anni fa, e ve lo dico perche’ queste cose non appartengono a me, ma a voi di Squillace. Vent’anni fa, dunque, partecipavo come volontaria nel gruppo di Ermanno Arslan agli scavi alla Roccelletta. Frequentavo anche, come faccio tuttora, la Biblioteca Apostolica Vaticana. Era allora Prefetto Leonard Boyle (“padre Leonardo”), che un giorno mi chiese, sapendo dei miei soggiorni in Calabria: “E l’archivio diocesano di Squillace, esiste?” “C’e'”, risposi io, in tutta sincerita’; perche’, grazie all'(allora) don Facciolo, avevo passato un’intera giornata fra cumuli di carte e pergamene, accuratamente sottratte ad occhi indiscreti dal sipario del teatro parrocchiale di Squillace; ma a me fu concesso di sguazzarci dentro, felice come una Pasqua, per un’intera giornata.
Da allora ne avete fatta, della strada. Ora, sarebbe possibile pubblicare l’orario di apertura, o comunque le modalita’ di consultazione, ed un recapito per poter raggoungere l’Archivista? e non abbiatevene a male, ma e’ risultato ancora una volta che anche nella cultura la strada si fa con santa Madre Chiesa. Grazie e cari saluti. Luciana Cuppo
Cara Professoressa Luciana Cuppo, sono d’accordo con lei: la Chiesa dà un grande impulso alla cultura. L’archivio storico diocesano, ubicato prima nel Seminario arcivescovile, ora è stato allestito nei locali in cui c’era l’Istituto Cassiodoro. L’archivista preposta è la dottoressa Benedetta Trapasso, contattabile al numero 329-4149821.
Cordiali saluti.
Salvatore Taverniti
Grazie per le informazioni sull’archivio. Non e’ mai stato effettuato uno studio sistematico delle fonti archivistiche relative ai cosiddetti “luoghi cassiodorei” e lo ha sottolineato la dott.ssa Bonofiglio nel corso del sopralluogo alla fontana di Cassiodoro. Quindi sara’ il caso di consultare l’archivio e non manchero’ di rivolgermi all’Archivista per ogni accordo in merito. Luciana Cuppo