Squillace – 26 gennaio 2013 –
Il maestro Peppino Mellace se n’è andato, in silenzio, confortato dai numerosi nipoti e figli ai quali ha rivolto , fino alla fine , parole di incoraggiamento e di affetto.
Tre amori nella sua vita : la famiglia, la fede e l’arte che lo hanno sempre accompagnato ed aiutato a sopportare il peso di un destino amaro che gli aveva sottratto , in un brevissimo tempo e nella loro età più bella , i due amati figli Salvatore e Teresa.
Un dramma umano che stravolse la quiete della sua famiglia e che lo accompagnò per tutta la vita. Nonostante ciò rimase sempre sereno, dolce nel suo modo di esprimersi , affettuoso con gli amici , sempre presente nella sua famiglia di cui andava orgogliosamente fiero.
Da ragazzo, come molti altri della nostra cittadina , era stato garzone in una delle tante botteghe di “pignatari” apprendendo, dai vecchi maestri vasai,i primi rudimenti dell’antica arte squillacese. In seguito il suo destino fu simile a quello di tanti altri nostri concittadini .
Fu chiamato alle armi e partì combattendo sul fronte greco, dove venne fatto prigioniero dai tedeschi. Nonostante ciò fu sempre fiero di aver combattuto per la sua patria. Tornato dalla guerra, emigrò in nord Italia ed all’estero per diverso tempo, per poter mantenere la famiglia che cresceva di anno in anno . Queste forti esperienze lo temprarono e lo aiutarono a uscire fuori dagli schemi convenzionali dell’arte della ceramica, in particolare l’esperienza greca lo stimolò ad approfondire la conoscenza dell’arte che lo porterà a creare forme e figure che caratterizzeranno il suo inconfondibile stile artistico .
Amava rappresentare , nelle sue creazioni, il mondo epico ed eroico, i grandi personaggi della storia, Cassiodoro, G. Pepe, Pitagora, Cesare ecc., le tipiche maschere apotropaiche con uno stile tutto personale, inimitabile. I vasi , gli orci , i canestri prendevano vita sotto le sue mani,esplodendo di decori ed ornamenti. Era molto apprezzato fuori dai confini regionali e la sua arte spesso recensita in diverse pubblicazioni. I suoi piccoli capolavori abbelliscono tante ville e case di personaggi famosi, in Italia ed all’estero.
La sua bottega è rimasta intatta, ridondante di figure e personaggi che trafiggono con i loro sguardi; sono sparsi lungo le pareti, disseminati nel giardino ed in ogni remoto angolo, aspettano, come ogni giorno,la carezza delle mani che li ha plasmati , la voce amica alla quale, per tanti anni, hanno dato conforto,compagni di vita nel silenzio del suo dolore.
Addio zio Peppino, Agazio Mellace