È stata firmata la convenzione per la valorizzazione e l’utilizzo del complesso episcopale monumentale di Squillace. Con tale atto si porta a compimento il lavoro svolto dall’amministrazione comunale squillacese, sia durante la legislatura di Guido Rhodio che in quella attuale guidata da Pasquale Muccari, per la ristrutturazione del complesso monumentale ubicato nella centralissima piazza Vescovado. La convenzione è stata firmata dal sindaco Muccari, per il Comune, dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Vincenzo Bertolone e da Paolo Frignani, presidente del consorzio “Rete di imprese Pic – Polo di innovazione per la cultura e il turismo – Cassiodoro”.
Il complesso dell’episcopio è stato oggetto di interventi di riqualificazione e restauro da parte del Comune nell’ambito del programma “Progetti integrati per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici della Calabria”. L’arcidiocesi dà atto degli interventi realizzati nell’interesse della valorizzazione del bene ecclesiastico.
La stessa arcidiocesi e il Comune hanno condiviso l’esigenza di promuovere ogni utile iniziativa volta a garantire la piena valorizzazione del complesso monumentale episcopale nell’ambito dei beni culturali e storici di Squillace, concordando la destinazione di interesse pubblico e collettivo dell’immobile. Il Comune di Squillace, tra l’altro, ha presentato alla Regione un progetto di riqualificazione e recupero del patrimonio culturale di Squillace, tra cui rientra lo stesso complesso monumentale episcopale nell’ambito del bando “Valorizzazione dei borghi d’eccellenza”. La rete di imprese “Pic Cassiodoro”, dal canto suo, soggetto gestore del polo di innovazione per il turismo e i beni culturali della Regione Calabria, avrà la sua sede operativa proprio nell’immobile di Squillace, per le attività di ricerca e innovazione sui beni culturali. I locali messi a disposizione sono individuati in cinque stanze e nella sala riunione.
Le stanze, in particolare, saranno adibite ad aula didattica e per corsi formativi sui temi di interesse del Pic, ad uno spazio di aggregazione e per la partecipazione delle imprese aderenti al polo, ad un punto di informazione per i destinatari del polo e per la consultazione di documenti a stampa, a biblioteca con testi sui beni culturali ed a un laboratorio per i “project work” promossi dal Pic.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)