«Se non si è uniti, aperti, umili e non si mette a disposizione la propria esperienza, e soprattutto se non si lascia spazio agli under 60, non vedo un futuro roseo per Squillace».
Lo afferma Giusy Ciciarello, ex assessora comunale, la quale ha fatto parte della giunta guidata dal sindaco Pasquale Muccari. A fine luglio alla Ciciarello è stato revocato l’incarico e, al momento dell’approvazione del riequilibrio di bilancio, votò contro insieme agli altri consiglieri della minoranza, favorendo il commissariamento dell’ente.
Alle elezioni di primavera non si ricandiderà, ma ora ha deciso di intervenire nel dibattito politico locale per chiarire una serie di situazioni che la riguardano.
«Dava fastidio la mia voglia di fare e di non tacere – puntualizza – ma avevamo un visione diversa di gestire la cosa pubblica». Diversi gli esempi citati dalla Ciciarello, come quello relativo alla delibera sulla vendita dei loculi del cimitero. «Avevo proposto il pagamento in 90 giorni, per favorire le persone in condizioni di disagio – rileva – ma i colleghi di giunta non erano d’accordo».
Secondo il racconto dell’ex assessora, poi, la partecipazione al bando ministeriale per l’attuazione del programma “Magna Graecia” non è stata semplice: «si voleva rinunciare a presentare il progetto, ma l’ho spuntata grazie alla mia caparbietà, anche perché Squillace fosse il capofila tra cinque comuni del comprensorio».
Riguardo al bando regionale per la valorizzazione dei borghi, sempre secondo la Ciciarello, «il Comune di Squillace ha dimostrato superficialità non intendendo puntare sulla vera peculiarità locale, cioè la ceramica, inserita nel progetto in maniera marginale.
Per non parlare delle resistenze iniziali alla partecipazione al bando, perché si riteneva di ingolfare l’ufficio tecnico comunale. Mi auguro che il progetto venga approvato, ma nutro forti perplessità, perché difetta soprattutto negli accordi di partenariato».
Ed anche in relazione al bando per la crescita digitale nelle aree rurali, per la Ciciarello, che aveva predisposto una bozza di progetto, la giunta ha fatto confusione, ritenendo erroneamente che a Squillace non ci sono aree rurali e non esistono reti wi-fi e un portale turistico da implementare e perdendo anche questa occasione. «Credo che Squillace – conclude Ciciarello – abbia pagato l’assenza di risorse umane con anzianità ed esperienza nello specifico settore dell’ufficio tecnico».
Salvatore Taverniti