E’ stato un evento di grande spessore umano e di notevole interesse culturale quello del pomeriggio della “domenica delle palme” presso l’aula Sancti Petri dell’Arcivescovado, “Maram Al-Masri. Poesia come libertà: le donne come me”. Ospite d’eccezione la poetessa siriana Maram Al–Masri, che ha letteralmente catturato l’attenzione dei numerosi appassionati intervenuti.
Un tavolo di relatori prevalentemente al femminile ha inquadrato la straordinaria figura di donna, meticciata tra due culture, quella occidentale e quella orientale, tracciandone il profilo biografico, tratteggiando i passaggi tra le varie opere, facendola apprezzare, attraverso la lettura di brani poetici, e fornendo spunti di riflessione sulla condizione femminile, sull’abbandono, sulla violenza fisica e morale, sul dolore, sulla guerra, ma anche sulla dignità, sul riscatto, sulla speranza, sulla libertà e sull’amore.
Tutti questi i temi, come è stato rilevato, racchiusi nelle raccolte poetiche dell’artista siriana da “Ti minaccio con una colomba bianca” del 1984 a “Ciliegie rosse su piastrelle bianche” del 1997, da “Ti guardo” del 2000 a “Il ritorno di Wallada” del 2007, da “Anime scalze” del 2009 a “Con la fontana della mia bocca” del 2011, per finire a “L’abito stropicciato” e “Cammina nuda la mia libertà”, rispettivamente del 2012 e del 2013. La giornalista Donatella Soluri ha aperto i lavori attraverso una presentazione dell’incontro e introducendo la relazione del Prof. Gianfranco Labrosciano che, tra l’altro, ha legato la storia di vita di Maram- Al Masri al recupero dei centri storici della Calabria, soffermandosi su quello cosentino in cui è stato girato un film con la poetessa.
La Professoressa e poetessa Luana Fabiano, che ha fortemente voluto quest’evento, ha intervistato l’ospite, facendo luce sugli aspetti principali delle sue raccolte e facendo emergere la grande forza morale di questa donna, che ha lottato e continua a lottare contro ogni forma di oppressione con uno strumento ben più potente delle armi, ovvero con la forza della parola che veicola le idee.
Maram Al- Masri, con determinazione e intensa partecipazione emotiva, ha parlato della quarantennale dittatura siriana, della rivoluzione siriana che del 2011 ha ricoperto di sangue per quattro anni le strade della sua terra, di madri che hanno perso i loro figli e le loro case, di dolori insopportabili con cui convivere, di amore e di libertà, due facce della stessa medaglia, della poesia come specchio che può fornirci una risposta.
“Ho scritto perché il mondo non dimentichi – ha dichiarato l’autrice – ho prestato il mio petto, la mia gola e la mia anima a tante storie di violenza”.Ad una delle ultime domande, rivoltele dalla Fabiano, circa i progetti futuri, la poetessa ha risposto facendo cenno a un nuovo libro sulla maternità che raccoglie brani scritti durante la lontananza forzata dal primo figlio, rivisto dopo 13 anni nel 1997. Ora che il figlio ha trenta anni, questo libro, ha spiegato la scrittrice, lo aiuterà a capire la sofferenza di una madre che ha perso l’infanzia del suo bambino per ritrovarlo da uomo.
Con l’auspicio di una vita degna di amore, pace, speranza, libertà, di un mondo senza confini, senza guerre, Maram Al-Masri ha rivolto alle donne queste parole “Siate belle, degne, libere”, esortandole in definitiva ad essere se stesse.
La scrittrice, poetessa, delegata regionale per la Calabria del Salotto Letterario, Marisa Provenzano, si è alternata all’artista siriana nella lettura e interpretazione di diversi componimenti poetici, tratti dalle varie raccolte, che il pubblico ha, dunque, potuto ascoltare in lingua araba e nella versione italiana.
In chiusura del pomeriggio Donatella Soluri ha rivolto all’ospite una domanda sui mass media e sulla comunicazione a cui la Al-Masri ha risposto, manifestando stima verso l’attività dei giornalisti ma evidenziando una volontà del mondo occidentale a non dire tutto.
In alcuni spazi vuoti del non detto, per come ha affermato la poetessa, si insinua la poesia che tenta di accompagnare una costante ricerca di verità. L’evento, realizzato con il contributo della Guglielmo caffè, si è fregiato dell’accompagnamento musicale realizzato dagli artisti Diego Smiraglio alla chitarra classica, e Sereana Mustari, al violino.
La poesia sulla Siria, recitata da Maram in arabo e da Marisa Provenzano in italiano, ha suscitato grande emozione e chiuso in uno scrosciante e interminabile applauso l’incontro.
Il pubblico si è alzato in piedi per manifestare tutto il suo calore a questa donna apparentemente fragile ed esile ma terribilmente forte che ha stretto tutti in un abbraccio di ringraziamento e d’amore.
Daniela Rabia
da: Soveratiamo.com