Il presidente del consiglio comunale “bacchetta” il sindaco? La maggioranza scricchiola? Se lo chiedono i consiglieri Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, del gruppo di opposizione “Tuttinsieme per Squillace”.
Il dubbio nasce da una lettera che il presidente del consiglio comunale Paolo Mercurio ha inviato ieri a tutti i consiglieri, al segretario comunale, ai responsabili dei settori ed anche al sindaco, comunicando loro che “gli atti inerenti alle sedute di consiglio comunale devono essere depositati entro i termini previsti dal vigente regolamento, per evitare spiacevoli inconvenienti”. Sembrerebbe una semplice esortazione, ma Mesoraca e Zofrea intravvedono qualcosa di più ed hanno chiesto subito a Mercurio cosa sta succedendo nella maggioranza che governa il comune.
I due consiglieri, infatti, esprimono il loro stupore «nel vederci recapitare la lettera, in quanto, malgrado un ulteriore sforzo di comprensione, non siamo riusciti a decifrarne il senso e gli obiettivi».
I due premettono di avere impostato il loro lavoro, sin dall’insediamento del consiglio comunale, nel rispetto dello statuto e del regolamento, dentro e fuori dall’aula. «Non ci pare – sostengono – che la stessa cosa si possa dire della presidenza. In ogni caso, il buon senso avrebbe voluto che il presidente, per come prevede proprio il regolamento citato, convocasse i capigruppo, qualora vi fosse un problema di carattere politico. Se invece il problema è di carattere tecnico, allora ha sbagliato destinatari».
Mesoraca e Zofrea aggiungono una notazione politica, rilevando che «non è molto usuale che il presidente di un consesso civico, espressione della stessa maggioranza che sostiene il sindaco, invii questa lettera, con questo tono, anche al primo cittadino».
«Qualcosa ci sfugge – concludono – perché se è vero, come appare, che il presidente abbia voluto bacchettare il sindaco, allora, per dare un senso alle cose, vuol dire che anche al Comune di Squillace, come a quello di Catanzaro e come avviene, in questi giorni, anche al Governo centrale, si é aperta una verifica, di cui attendiamo gli esiti».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)