Si torna a parlare a Squillace del rinomato cavalcavia ferroviario e sul fiume Alessi, che il sindaco Pasquale Muccari ha chiuso al transito veicolare e pedonale lo scorso 30 settembre con propria ordinanza. Il ponte collega la strada Squillace Lido-Copanello con il vecchio tracciato della statale 106 ionica, ora provinciale.
L’ordinanza di chiusura è intervenuta in seguito alla relazione di servizio della polizia locale in cui vengono evidenziate una serie di criticità rilevate lungo il tracciato: vi sono problemi alla pavimentazione stradale che presenta, oltre a diverse buche, soprattutto avvallamenti probabilmente dovuti al dislivello fra un pilastro rispetto agli altri due pilastri di cui è costituita l’infrastruttura. Ora a preoccupare sono anche le condizioni di uno dei piloni. Come documentato dallo stesso sindaco con una foto pubblicata sul suo profilo social, si vede un pilastro del ponte ammalorato, con segni di cedimento del cemento, praticamente sfaldato che lascia intravedere il ferro arrugginito. «Tutto questo – sottolinea Muccari – a soli dieci anni circa dalla sua apertura al transito».
All’amministrazione provinciale di Catanzaro, cioè all’ente che ha realizzato l’opera, il sindaco di Squillace ha chiesto gli atti del collaudo del cavalcavia per capire se esiste un collaudo della struttura e in che modo è stato fatto. Quel che è sicuro è che a causa delle condizioni del ponte esiste un concreto pericolo sia per il traffico veicolare che pedonale. Non basta naturalmente l’ordinanza del sindaco, ma occorrerebbe a questo punto che la stessa strada venga chiusa con apposite transenne fisse, visto che in questi primi quindici giorni di interdizione diversi veicoli, anche mezzi pesanti, vi transitano.
La realizzazione del cavalcavia ha avuto inizio alla fine degli anni ‘80 e venne completata e inaugurata nel 2010. Oltre alla visione degli atti del collaudo il sindaco e l’amministrazione comunale chiedono che si dia il via ai sopralluoghi e agli opportuni interventi di messa in sicurezza.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 14 ottobre 2021)