Un avviso pubblico del sindaco sulla raccolta “porta a porta” dei rifiuti, probabilmente non compreso, sta provocando turbamento in questi giorni tra i cittadini squillacesi. «La raccolta dei rifiuti – recita l’avviso – dal 15 giugno avverrà solo attraverso l’utilizzo degli appositi mastelli muniti di codice identificativo consegnati a coloro che sono in regola con il pagamento del tributo Tari».
Poi l’invito a regolarizzare la propria posizione contributiva e l’avvertenza che il conferimento senza l’utilizzo dei mastelli con il codice costituisce abbandono di rifiuti e come tale si tratta di illecito amministrativo e condotta penalmente perseguibile. Per cercare di fare un po’ di chiarezza è scesa in campo la consigliera di opposizione Anna Maria Mungo, la quale sostiene che «ai morosi occorre chiedere il dovuto attraverso procedure e tempi previsti dalle norme e non certamente prescrivendo l’interruzione di un pubblico servizio».
Per la Mungo, anche dopo il 15 giugno tutto rimane invariato, in quanto il codice a barre presente sui mastelli non servirà a identificare chi non paga. Dal canto loro, gli altri consiglieri di opposizione Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, dopo aver premesso che i tributi vanno pagati da tutti, si dicono «fermamente convinti che i cittadini, oltre ai doveri, hanno dei precisi diritti anche in questo campo. Siamo o no il Comune con un tasso alto di percentuale per la raccolta differenziata? Per questo, quale premio stanno ricevendo dal Comune? L’aumento della Tari. Dove sono i servizi che i cittadini pagano e che non sono stati mai erogati dall’azienda che cura la raccolta?
Ci piace qui citarne alcuni: il lavaggio del suolo pubblico, con mezzi meccanici, almeno una volta al mese; questo lo abbiamo pure chiesto in consiglio comunale ed il sindaco ha risposto che in inverno non serve “perché tanto piove”. Come se in altri comuni, piccoli e grandi, questo servizio, negli stessi mesi, viene sospeso. È prevista la fornitura, per tutto l’anno, di un kit per il residuo differenziato, per la raccolta dell’organico, della carta e multi materiale.
Chi l’ha mai avuto? E potremo continuare ancora». Mesoraca e Zofrea esprimono vicinanza e solidarietà agli operatori ecologici «che, con sacrifici enormi ed incessante lavoro, si sforzano per rendere il massimo della loro prestazione, ma il problema è a monte. Se qualcosa non funziona, la colpa grave è di chi dovrebbe gestire e curare questi servizi, rispettando le norme contrattuali, invece che pensare a ridurre il personale e diminuire le prestazioni. Questo chiedono, legittimamente, i nostri cittadini: il rispetto dei loro diritti, altro che aumento della Tari».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 5 giu 2022)