“Basta armi, basta guerre!”. Parte da Squillace l’appello alla pace con una ricca manifestazione multisensoriale, organizzata dal Centro studi e ricerche sulla Prima Italia, dalla Nuova scuola pitagorica di Crotone, dall’associazione culturale “La Pigna”, con il Comune di Squillace e la parrocchia S. Maria Assunta.
Una mostra fotografica, dal titolo “L’infanzia rubata, la guerra negli occhi”, è stata allestita sulla scalinata del palazzo delle culture: quindici immagini del noto fotografo toscano Pino Bertelli, che ha rappresentato un atto di accusa contro i conflitti che stanno dilaniando il mondo, lanciando un monito a non chiudere gli occhi di fronte allo sguardo inerme dei tanti bambini vittime della guerra.
L’assessore comunale alla programmazione e turismo Franco Caccia ha rimarcato la scelta operata dal Comune di Squillace di facilitare una riflessione a più voci e con linguaggi diversi su un tema di scottante attualità, ma che ha origini antiche.
Salvatore Mongiardo, direttore del Centro Prima Italia, ha evidenziato che «millenni fa in Calabria e altrove le popolazioni neolitiche guidate dalle madri vivevano felici in comunità e senza armi: oggi dobbiamo riprendere quel modello che aiuta tutti a vivere senza violenza. Un mondo senza armi si può realizzare se lo desideriamo veramente e se metteremo in campo azioni concrete per obbligare i governi a distruggere le armi e a proibirne la loro produzione».
Il direttore del centro culturale Kropos Eugenio Mercuri ha sottolineato che «è un dovere di tutti lavorare per mettere fine ad ogni conflitto; e gli sguardi dei bambini, costretti a vivere in luoghi pieni di privazioni in cui non viene riconosciuto alcun diritto, sono più efficaci di tante parole».
Dopo la lettura, da parte del regista-attore Saverio Tavano, di alcuni brani di Sant’Agostino sulla pace, il sindaco di Monasterace Cesare Deleo si è soffermato sui legami storici e sulle affinità urbanistiche tra la sua cittadina e Squillace.
Poi tutti nella basilica cattedrale squillacese, dove le riflessioni del parroco don Enzo Iezzi sui temi della pace e della concordia tra i popoli sono state intervallate da canti e musiche della schola cantorum Santa Cecilia e dei bambini della locale scuola primaria. Con un tocco finale a sorpresa: un inno interpretato da bambini e mamme dell’Ucraina, da alcuni mesi ospiti nei locali dell’ex seminario vescovile di Squillace. L’evento si è concluso con un atto di grande valore simbolico: la distruzione in piazza, per mano dei bambini presenti, di armi giocattolo per sollecitare a mettere fine ad investimenti che contribuiscono alla morte e a sostenere, al contrario, spese capaci di generare benessere e felicità tra i popoli.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 6 lug 2022)