Lavorare insieme per far crescere la comunità. E’ con questo presupposto che prosegue a Squillace il percorso di formazione promosso dall’amministrazione comunale con il “Centro servizi per il volontariato” (Csv) di Catanzaro per la qualificazione dell’operato delle associazioni locali iscritte allo specifico albo comunale.
L’idea è stata proposta dall’assessore comunale alla partecipazione e programmazione Franco Caccia, secondo cui «il benessere della comunità si costruisce insieme, ma per riuscire a lavorare insieme bisogna attrezzarsi.
Si chiama lavoro di rete la capacità di condividere e possibilmente raggiungere obiettivi ritenuti di interesse comune tra associazioni diverse».
A sviluppare fasi e contenuti del lavoro di rete è stato il direttore del Csv di Catanzaro Stefano Morena, il quale, attraverso mirati lavori di gruppo, ha facilitato il confronto tra i referenti delle associazioni coinvolte. E’ apparso a tutti chiaro che il lavoro di rete non si identifica con l’uso di tecniche, ma prima è necessario disporre della “volontà di stare insieme”.
Nel corso dell’intervento, è stato evidenziato che «solo in presenza di questa imprescindibile componente sarà possibile condividere difficoltà, ma anche le emozioni positive che nascono dall’esperienza rigenerante del costruire insieme soluzioni, in molti casi originali, alle necessità del proprio contesto. Per creare una buona base di lavoro è necessario procedere ad un’analisi condivisa circa le caratteristiche, quali-quantitative dei problemi che si intendono affrontare .
E’ questa la fase in cui spesso emergono differenze di vedute che un buon lavoro di sintesi e di armonizzazione può produrre concreti piani di lavoro, in cui ognuno può trovare il suo spazio nel perseguimento di ben identificati obiettivi in tempi stabiliti».
Per molto tempo si è pensato al mondo del volontariato e del “no profit” come uno spazio occupato da organizzazioni animate da buona volontà. Il continuo evolversi dei bisogni e lo sviluppo di nuove conoscenze nel campo delle scienze organizzative ha di fatto assegnato alle realtà del “no profit” un ruolo centrale per la costruzione di comunità coese e meglio predisposte ad affrontare con successo le sfide della modernità.
Salvatore Taverniti