Non ci si può lavare i denti, né utilizzarla per cucinare. L’acqua che viene erogata dall’acquedotto comunale di Squillace centro e che rifornisce gran parte della popolazione locale è buona solo per la pulizia della casa, per il funzionamento dei sanitari e per l’igiene della persona, esclusa quella orale. Tutto questo da circa un mese, da quando l’impianto acquedottistico di località “Donnatolla” è stato danneggiato da un nubifragio e dall’esondazione del vicino torrente.
I bar non possono usare l’acqua per il caffè espresso, ristorante e pizzerie per le loro vivande, la mensa scolastica per la preparazione dei cibi per i bambini della scuola materna.
A Squillace scoppia la polemica, con il disappunto espresso dalla gente anche sui social network. I consiglieri di minoranza hanno scritto agli enti sanitari competenti per sapere quali iniziative sono previste per risolvere la situazione; le mamme minacciano di non mandare i figli a scuola; alcuni propongono l’organizzazione di iniziative pubbliche sulla vicenda.
La preoccupazione è tutta nelle parole del sindaco Pasquale Muccari, il quale ha scritto agli organi regionali competenti, evidenziando «la gravissima situazione che si è venuta a determinare a seguito degli avversi fenomeni atmosferici del 17 marzo, che mi ha costretto non solo a produrre ordinanza di sgombero di civili abitazioni, ma soprattutto di inibire l’uso dell’acqua potabile erogata dall’acquedotto comunale riservandola solo a fini igienici».
Il primo cittadino ha chiesto un urgente supporto economico al fine di evitare pericoli, anche di natura sanitaria, che potrebbero interessare l’intera popolazione di Squillace centro. Servirebbero almeno 150 mila euro.
«Non posso revocare l’ordinanza – ha rilevato Muccari – se non dopo un consistente intervento di pulizia delle vasche e la riparazione degli impianti meccanici di aspirazione e di sollevamento. Parziali interventi sono stati eseguiti, ma sono insufficienti a garantire la fornitura del minimo di litri al secondo necessario al soddisfacimento del fabbisogno. L’approssimarsi della stagione estiva e la carenza di fornitura idrica da parte della “Sorical” comportano il rischio che l’intera popolazione possa essere privata dell’essenziale servizio».
In crisi i locali pubblici e polemiche per l’acqua non potabile
Salvatore Taverniti