«Il sistema “Arrow Bio” è una novità assoluta nel trattamento e nel recupero dei rifiuti indifferenziati ed è costituito da una tecnologia di trattamento a freddo che separa i rifiuti attraverso l’utilizzo di acqua a ciclo chiuso.
Questa tecnologia per il trattamento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati è stata brevettata in Israele e permette di recuperare tutti i materiali riciclabili come metalli, carta, vetro e plastiche, consentendo un trattamento della frazione organica attraverso tecniche idromeccaniche e bio-tecnologiche. Tramite queste tecnologie si produce biogas, fertilizzante ed acqua».
Lo ha affermato il direttore generale della “Arrow Bio Italia”, Raffaele Pace, intervenendo in un convegno svoltosi il 9 novembre a Squillace su “I rifiuti solidi urbani: da problema a risorsa”, organizzato dal Comune. Il sindaco Guido Rhodio ha rilevato le difficoltà attuali dei comuni, anche per il settore dei rifiuti, per cui è necessario ricercare soluzioni alternative per il loro smaltimento e riciclo. Berenice Brutto, consigliere comunale, ha affermato che «con i sindaci di comuni vicini, qualche anno fa, presentammo un progetto sullo smaltimento dei rifiuti alla Regione Calabria, dove ancora dorme beatamente».
Il biologo Franco Scicchitano, consigliere nazionale e delegato regionale dell’Ordine dei biologi, ha parlato della situazione attuale del settore in Calabria, dove «la gestione dei rifiuti continua a presentare notevoli criticità, né si registra un’inversione di tendenza: la percentuale di raccolta differenziata registra una tendenza negativa; i rifiuti sono in aumento; le discariche pubbliche sono esaurite; gli impianti di trattamento non sono adeguati».
Ennio Maccari, presidente dell’Anta (associazione nazionale per la tutela dell’ambiente) e docente di Igiene all’Università “La Sapienza”, ha reso noto che, alla luce delle nuove tecnologie, non c’è bisogno più che a differenziare siano i cittadini, ma lo possono fare direttamente le macchine: tutti i rifiuti, umido compreso, possono andare a finire in un solo cassonetto.
«Si tratta – ha rimarcato – di macchine avanzate che automaticamente separano i rifiuti, che poi vengono riciclati o trasformati in energia». «Con i nuovi sistemi – ha poi ribadito Raffaele Pace – chiudiamo il ciclo dei rifiuti in un solo impianto, dove arriva tutta l’indifferenziata.
Ma occorre fare presto, perché le nuove leggi e le direttive europee impongono che dal 2015 non si potrà più portare l’umido in discarica e dal 2020 dovranno chiudere i termovalorizzatori; la raccolta differenziata costa molto e non produce i benefici attesi e i comuni dovranno attrezzarsi per ricercare soluzioni alternative nel rispetto dell’ambiente».
Carmela Commodaro