“Medioevo nelle valli: insediamento, società, economia nei comprensori di valle tra Alpi e Appennini (VIII-XIV sec.)” è il tema del convegno internazionale di studi che si terrà a Squillace, dall’11 al 14 aprile, nella “Casa delle culture”, su iniziativa dell’Istituto di studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria, in collaborazione con l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli e con il patrocinio della Regione Calabria.
L’interessante evento è stato presentato da Chiara Raimondo, presidente dell’Istituto Cassiodoro, con Salvatore Bullotta, responsabile amministrativo della struttura speciale dell’assessorato alla Cultura della Regione e l’attrice Emi Bianchi, che nell’ambito dell’evento proporrà la sua pièce teatrale “La Magara”.
Come spiegato da Raimondo, risorse umane e capitali vanno sempre più concentrandosi nei grandi centri urbani a scapito delle realtà periferiche del territorio che negli ultimi decenni hanno subito un vero e proprio collasso in termini di servizi, investimenti e popolazione residente. Le popolazioni, nel corso dell’Alto Medioevo, si sono ritirate dalle pianure e dalle coste, prediligendo le aree interne ed insediamenti di altura. Le valli e le montagne costituivano in questo periodo dei microcosmi caratterizzati da equilibri fortemente basati sull’autosussistenza delle popolazioni che li abitavano.
Queste realtà sono state rapidamente travolte e, soprattutto nel secondo dopoguerra, definitivamente marginalizzate a fronte delle opportunità offerte dal ripopolarsi delle pianure e dallo sviluppo dei grandi centri urbani.
Lo scopo di un convegno che abbia come tema quello dell’insediamento nei comprensori vallivi è, quindi, quello di porre a confronto eredità storiche anche molto diverse fra loro per tradizioni e condizioni climatico-ambientali, ma unite dal comune destino di aver rappresentato sistemi fortemente caratterizzati dalla capacità delle comunità locali di organizzare territori complessi e di permanervi con successo per periodi anche molto prolungati nel tempo.
Bullotta ha definito l’evento «un’impresa straordinaria, che pone questo territorio al centro del dibattito culturale e accademico. Un convegno qualificato che riesce a cogliere le finalità per le quali la Regione mette a disposizione le risorse». Il convegno di Squillace vedrà presenti 26 istituti di ricerca italiani, con ben 35 relatori, alcuni dei quali vengono per la prima volta in Calabria.
Salvatore Taverniti