«Ci sono tanti operai nella vigna del Signore, che hanno un alto senso del dovere e fanno del bene. Anche voi, con le famiglie che adottano i bambini a distanza, svolgete opere di misericordia».
Lo ha affermato l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, concludendo il convegno sul tema “Carità e missione: segno visibile della misericordia di Dio”, organizzato dall’associazione “Adozione e sostegno bambini a distanza Andhra Pradesh” e svoltosi a Squillace. «Ciò – ha proseguito – mi fa ben sperare.
Tutto quello che date, se vi costa veramente, lo date per amore». Aprendo il convegno, il presidente del sodalizio Ezio Facciolo ha messo in risalto il carisma della missione e l’attività svolta dalla sua associazione, con le adozioni a distanza di bambini dello Stato indiano dell’Andhra Pradesh. «L’associazione – ha spiegato l’assistente spirituale don Giuseppe Megna – è nata nel 2009 sotto l’impulso di don Giovanni Gorremuchu, sacerdote indiano, che si trovava all’epoca a Squillace per motivi di studio».
Lo stesso don Giovanni ha poi ringraziato per l’opera svolta dagli associati e dalle famiglie adottanti, grazie ai quali «siamo passati dalle tenebre alla luce, dall’ignoranza alla conoscenza».
Secondo il sindaco di Squillace, Guido Rhodio, «l’opera dell’associazione “Andhra Pradesh” è una pagina importante di questa comunità, un segno di rottura nell’aridità dilagante».
Sul tema di base del convegno ha relazionato il teologo don Gesualdo De Luca, il quale ha concluso con l’appello: «siamo sempre uomini di carità, dando tutto di noi portato a maturazione».
Salvatore Taverniti
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