Giornata epica quella di oggi. Alle ore 18, in Municipio, si terrà un’importante seduta del consiglio in cui verrà presa la decisione di dichiarare il dissesto finanziario. Una scelta ritenuta obbligata dagli attuali amministratori e che alcuni sperano possa essere il punto di partenza per una nuova vita amministrativa.
E’ l’art. 244 del Testo Unico sugli Enti Locali a stabilire che si ha dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle ordinarie funzioni ed ai servizi definiti indispensabili, quando nei confronti dell’ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio, né con lo strumento straordinario del debito fuori bilancio.
Gli ex amministratori sono convinti che la situazione poteva essere risolta con il piano di riequilibrio pluriennale all’esame del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti.
«La nostra amministrazione – affermano – ha responsabilmente fornito le soluzioni graduali e pluriennali previste dalle leggi e uniformandosi ai criteri adottati dagli altri comuni che non chiedono dissesti o commissariamenti, ma invocano flessibilità, gradualità e attenzione. Il piano di riequilibrio fatto redigere dall’amministrazione Rhodio, dalla ragioneria e da esperti elenca non solo le uscite teoriche di circa 2 milioni, ma anche le entrate di circa 5 milioni, che, se ci si dedicasse al loro recupero anche parziale, porterebbero ad un attivo di circa 3 milioni, con notevoli capacità di intervento operativo e di investimento».
A dissipare ogni speranza è poi intervenuta la relazione del revisore dei conti dell’ente sulle cause che hanno generato il dissesto. Anche sulla base di questo pronunciamento, l’amministrazione comunale attuale ha deciso di imboccare la strada del dissesto finanziario, a causa della consistente massa passiva di debiti fuori bilancio, dell’immobilismo sull’attuazione del piano di riequilibrio pluriennale e dell’impossibilità a poter elaborare un bilancio di previsione in pareggio.
Cosa succederà, dunque, a Squillace, da domani?
Nel momento in cui viene dichiarato il dissesto, sindaco, giunta e consiglio restano in carica, ma vengono coadiuvati dal commissario “ad acta”, che si occuperà del disavanzo pregresso, mentre l’amministrazione gestirebbe il bilancio risanato. Il nuovo bilancio sarà basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge, e basato, inoltre, sul contrasto all’evasione e sul contenimento delle spese.
Salvatore Taverniti