Da circa un mese a Squillace vige un’ordinanza del sindaco che vieta l’uso dell’acqua dei rubinetti del centro storico per scopi potabili.
Il nubifragio che ha colpito il territorio squillacese il 17 marzo scorso, infatti, ha causato gravi danni alla sorgente comunale “Donnatolla”, costringendo il primo cittadino ad emanare l’ordinanza.
Tre consiglieri dell’opposizione ora chiedono chiarimenti. Ruggero Mauro (“Aria Nuova”), Franco Scicchitano (“Riviviamo Squillace”) e Vincenzo Lioi (indipendente) hanno scritto al responsabile del servizio “Igiene degli alimenti” dell’Azienda sanitaria provinciale per conoscere «quali sono le iniziative che si sono poste o che si intendono porre in essere».
«Ad oggi – scrivono i tre consiglieri – non si è a conoscenza di eventuali controlli effettuati sull’acqua erogata dall’acquedotto comunale. La nostra preoccupazione nasce anche dal fatto che è ragionevole pensare che l’acqua venga, comunque, utilizzata per la preparazione di alimenti e bevande o per altri usi domestici e che sono numerose le lamentele a noi giunte da parte sia di privati cittadini che di operatori economici nel settore alimentare e dei genitori degli alunni delle scuole dove opera la mensa scolastica giustamente allarmati, perché l’acqua potrebbe essere utilizzata per la preparazione di alimenti e bevande».
Mauro, Scicchitano e Lioi, che hanno scritto per conoscenza anche al prefetto di Catanzaro e al comandante della stazione dei carabinieri di Squillace, aggiungono che «la qualità dell’acqua destinata al consumo umano è disciplinata dal decreto legislativo n. 31/2001, che si applica a tutte le acque destinate all’uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dalla loro origine e tipo di fornitura.
La dizione “qualità dell’acqua destinata al consumo umano” implica, oltre all’uso potabile, anche il contatto dell’acqua con il corpo umano durante le varie pratiche di lavaggio, tenendo conto sia della popolazione media, adulta e sana, che delle fasce sensibili quali bambini, anziani ed ammalati».
Intanto, alcuni cittadini hanno lanciato una petizione on-line per chiedere che l’acqua di Squillace venga analizzata. La richiesta di firme e di adesioni è attiva sul sito “change.org”.
Salvatore Taverniti