Si è chiuso domenica 14 aprile, con la sesta sessione, l’interessante convegno internazionale sul tema “Medioevo nelle valli: insediamento, società, economia nei comprensori di valle tra Alpi e Appennini (VIII-XIV sec.)”, che si è aperto giovedì 11 aprile nella “Casa delle culture”, a Squillace, su iniziativa dell’Istituto di studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria. Il convegno ha visto la presenza di 26 istituti di ricerca italiani a coprire un territorio che va dalle Alpi agli Appennini.
Un appuntamento di quattro giorni in cui si stanno confrontando i massimi esperti del settore, con lo scopo di porre a confronto eredità storiche, anche molto diverse fra loro per tradizioni e condizioni climatico-ambientali, ma unite dal comune destino di aver rappresentato sistemi fortemente caratterizzati dalla capacità delle comunità locali di organizzare territori complessi e spesso impervi e di permanervi con successo per periodi anche molto prolungati nel tempo.
La presidente dell’Istituto Cassiodoro Chiara Raimondo ha affermato che Squillace è una città con una storia molto importante e un centro storico in via di spopolamento, ma con una marina che cresce demograficamente. «La sua storia è molto bella – ha aggiunto – e riguarda lo spostamento di una città che dalla fase greca e romana passa alla fase bizantina e poi a quella normanna, attraverso vicende storiche oggetto di diversi studi».
La parte introduttiva è stata affidata a Federico Marazzi, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che ha spiegato l’importanza del convegno il cui tema riguarda tutto il territorio italiano, con particolare riferimento all’unità territoriale che i comprensori vallivi rappresentano.
«Costituiscono – ha rilevato – dei laboratori su cui molte ricerche si sono sviluppate e hanno potuto produrre modelli che sono stati confrontati nel corso dei quattro giorni del convegno con i vari interventi, ben 30, tutti di una certa qualità».
Salvatore Taverniti