Il gruppo consiliare di opposizione “Squillace in Movimento” «punta solo ad accusare il sindaco e l’amministrazione comunale nella speranza che qualcosa di negativo possa accadergli». Arriva a stretto giro di posta la replica di “CivitaSquillace”, che guida il Comune di Squillace, dopo l’annuncio dei consiglieri di minoranza Luca Occhionorelli e Anna Maria Mungo di ricorrere al Tar per impugnare i provvedimenti assunti durante l’ultima riunione del consiglio comunale, convocata, secondo loro, in contrasto con la legge e il regolamento, e di rivolgersi per questo anche al Prefetto.
Secondo il gruppo di maggioranza, «prosegue imperterrito il grido di allarme della minoranza capitanata da Occhionorelli, che continua a brandire l’arma dell’illegittimità poiché per la seduta di consiglio comunale dello scorso 10 novembre non si sarebbero rispettati i termini di convocazione.
Lo aveva già fatto in occasione del consiglio del 6 ottobre, senza far seguire alcuna iniziativa concreta. Dimentica, però, Occhionorelli che il nostro comune ha un regolamento che lui stesso ha votato e che stabilisce come e quando convocare l’assise e quali termini rispettare: l’attuale amministrazione ha sempre rispettato le norme, anche regolamentari».
I consiglieri di “CivitaSquillace” si chiedono «come mai lo stesso regolamento era buono e legittimo quando lui era nella maggioranza (per quasi quindici anni, quelli in cui maturavano i debiti che hanno portato poi al dissesto) ed ora, che è nella minoranza, non lo sarebbe più. D’altronde, quando Occhionorelli era nella maggioranza le date e le ore del consiglio non venivano concordate con la minoranza». Ed inoltre, «annunciava il ricorso al Tar – rileva la maggioranza – già nella precedente occasione, ma non lo ha fatto come non lo farà anche per questa ultima vicenda. Il suo unico scopo è intimorire l’amministrazione a colpi di denunce, di manifesti e di post sui social.
Noi proseguiremo dritti fino alla fine della consiliatura nella consapevolezza che la città di Squillace merita serenità e buona amministrazione e non battibecchi da bar, e ancor meno il clima di terrorismo psicologico che proviene dai fantasmi del passato». Infine, spiegano i consiglieri di “CivitaSquillace”, «se qualcuno deciderà di fare ricorso, ci difenderemo nelle sedi opportune, ma ribadiamo per l’ennesima volta che sarebbe più proficuo per gli squillacesi indirizzare le proprie energie verso iniziative costruttive piuttosto che intraprendere azioni avventate, studiando bene le norme prima di sparlare e di annunciare o presentare ricorsi inutili».
Salvatore Taverniti